Alimentazione dei pappagalli
Perché l’alimentazione dei pappagalli è importante
I veterinari aviari di tutto il mondo concordano sul fatto che una dieta squilibrata o incompleta è un problema comune nei pappagalli addomesticati o tenuti in cattività ed è una causa relativamente comune di malessere.
Cibo di scarsa qualità, inappropriato, una quantità eccessiva di nutrienti sbagliati o una quantità insufficiente di nutrienti essenziali sono la causa di una crescita non ottimale, cattivo sviluppo e difficoltà nella riproduzione, oltre a predisporre i pappagalli a infezioni secondarie, obesità, tumori, malattie da carenza di sostanze nutritive e danni a vari organi, compresi la pelle e il piumaggio.
Detto ciò, la prima domanda che devi farti se vuoi sapere cosa dar da mangiare ai tuoi pappagalli è: “di quanta energia ha bisogno un pappagallo in cattività rispetto a uno selvatico?” In natura infatti, questi uccelli consumano una grande quantità di energia per volare, per procurarsi il cibo e anche per riprodursi e allevare i pulli; in cattività questo grande dispendio energetico non è invece necessario, tanto che è da 10 a 15 volte inferiore.
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Cosa mangiano i pappagalli?
Prima di affrontare le diete delle varie specie di pappagalli nello specifico, vediamo insieme quali sono tipi di cibo che mangiano i pappagalli.
Ci sono centinaia di specie di pappagalli nel mondo, con dimensioni, abitudini e habitat anche molto diversi tra loro; per questo motivo non è possibile parlare di una o due diete che vadano bene per tutti i pappagalli.
In generale, per quanto riguarda l’alimentazione, gli Psittacidi si possono dividere in tre categorie non esclusive:
- Consumatori di semi e noci (esempio cocorite e parrocchetti)
- Consumatori di frutta e piante (esempio le amazzoni e gli ecletti)
- Consumatori specializzati nel nettare (lori e lorichetti)
Quando si nutre un pappagallo in cattività, non è possibile replicare la sua dieta in natura, ma non è nemmeno necessario; le informazioni su ciò che mangiano allo stato selvatico vanno però tenute in considerazione come linee guida per nutrirli al meglio quando vivono in cattività, cercando sempre di offrire un’alimentazione completa e varia.
Semi e cibo secco
Come prima cosa voglio specificare che nutrire i pappagalli con una dieta formata unicamente da semi, è assolutamente sbaglio e da evitare. I semi sono certamente una parte importante nell’alimentazione della maggior parte dei pappagalli, ma non per questo devono essere l’unico cibo che mangiano.
La miscela di semi deve essere di buona qualità, priva di polvere e muffa, e con una bassa percentuale di semi di girasole; sono ottime invece le spighe di miglio, che hanno un contenuto di grassi relativamente basso e sono anche adatte al foraging.
Tra i semi consigliati per i pappagalli troviamo: cardo mariano, miglio, semi di girasole (in piccole quantità), cartamo, avena, panico, canapa, scagliola e grano saraceno.
Quando si pensa all’alimentazione ideale di un pappagallo, è importante tenere in considerazione anche il suo bisogno di masticare, attività che svolgono spesso nel loro ambiente naturale; per questo motivo possono essere inclusi nella dieta i cibi secchi e i legni sicuri (non tossici).
Le noci per esempio sono sane e molto apprezzate dai pappagalli, ma sono anche ricche di grassi e non bisogna darne loro in grosse quantità; è inoltre necessario assicurarsi che siano fresche e non rancide o ammuffite. Da evitare invece le arachidi poiché c’è il rischio che ospitino il fungo Aspergillus sp., mortale per i pappagalli.
Tra i cibi secchi consigliati per i pappagalli troviamo: noci comuni (Juglans), noci brasiliane, noci di cedro, pinoli e bacche essiccate (es.: rosa canina, ginepro e sorbo).
Frutta, verdura e legumi
Frutta
Frutta e verdura hanno un alto valore nutritivo per i pappagalli e devono sempre far parte della loro dieta; attenzione però a non lasciarli troppo tempo nella gabbia poiché deperiscono facilmente diventando così nocivi.
In generale, i frutti tropicali come la banana, il mango, la papaya e i frutti della passione contengono un livello più alto di nutrienti che beneficiano i pappagalli (in particolare le vitamine) rispetto ai frutti delle zone temperate come per esempio mele e pere. Questo non significa però che solo i frutti tropicali facciano bene ai pappagalli, ma solo che sono migliori.
Esempi di frutti adatti ai pappagalli: banana, kiwi, papaya, fragola, mela, pera, mango, pesca, arancia, mandarino, uva, ciliegia, prugna, melone, cocomero, mirtillo, ananas.
Assolutamente da evitare l’avocado perché è tossico per i pappagalli, per la stessa ragione meglio evitare anche che i pappagalli mangino i semi dei frutti.
Verdure e legumi
Così come la frutta, anche le verdure fresche sono un’ottima aggiunta alla dieta dei pappagalli; tuttavia non tutte le verdure sono nutrienti allo stesso modo: verdure come sedano e lattuga per esempio sono ricche di fibre e acqua, ma non contengono molti altri nutrienti.
Sono consigliate verdure più scure e dure come cavoli, spinaci, broccoli, così come anche verdure arancioni o gialle come carote, mais dolce, patate dolci, zucche e peperoni, in quanto sono una buona fonte di vitamina A.
Contribuiscono al benessere dei pappagalli anche i legumi, che sono ricchi di proteine e vitamine. Questi possono anche venir fatti germogliare, infatti sia legumi che semi germogliati costituiscono una fantastica fonte di nutrimento. I germogli sono ricchi di vitamine e minerali, nonché di enzimi e antiossidanti, con l’ulteriore vantaggio di essere anche molto facilmente digeribili.
Se si opta per l’utilizzo dei germogli di semi, occorre prestare attenzione alla crescita batterica: per scoraggiare fioriture batteriche nei germogli occorre procedere con un’accurata pulizia dei semi con abbondante acqua ed estratto di semi di pompelmo o aceto di sidro di mele.
Altre verdure e legumi adatti ai pappagalli sono: zucchine, tarassaco, peperoncino, finocchio, bietola, radicchio, cetriolo, cicoria, piselli, fagioli, ceci, lenticchie.
Estrusi
Gli estrusi sono alimenti per pappagalli – che ricordano un po’ le crocchette per animali – inventati diversi anni fa quando ci si rese conto che i pappagalli soffrivano di carenze nutrizionali.
Gli estrusi sono costituiti da diversi alimenti in proporzioni appropriate con l’obiettivo di fornire il giusto equilibrio di nutrienti essenziali riducendo inoltre la necessità di integratori di vitamine o minerali; questi alimenti hanno anche il vantaggio di eliminare gli sprechi di cibo, poiché non ci sono bucce e il pappagallo non può smistare il cibo per mangiare solo quello che gli piace di più.
Quanto gli estrusi assolvono al loro compito dipende principalmente dalla qualità delle materie prime utilizzate (meglio se senza coloranti e conservanti), l’efficienza del processo di fabbricazione e i metodi di stoccaggio e trasporto del prodotto finito, nonché quanto questi risultino appetibili ai pappagalli.
In commercio ci sono una grande varietà di formulazioni di estrusi e non ne esiste una adatta a tutti i pappagalli: sarà necessario scegliere quella o quelle ideate per una specie specifica in modo da soddisfare al meglio le necessità nutrizionali.
Cosa NON dare da mangiare a un pappagallo
Sono assolutamente vietati cioccolato, avocado e rabarbaro in quanto tossici per i pappagalli, così come bevande contenenti alcool o caffeina. Evita anche le carni lavorate o altri alimenti ricchi di nitrati, nitriti, solfiti o glutammato monosodico (MSG).
Oltre a ciò non bisogna dare da mangiare ai pappagalli anche dolci, zucchero, sale, cipolle, aglio, funghi, fave, asparagi, cachi, noccioli della frutta e semi di mela. Non vanno nemmeno dati latte e latticini in quanto i pappagalli sono intolleranti al lattosio, si può dar loro solo piccole quantità di formaggio duro e yogurt.
I cibi con un alto contenuto di calorie vanno limitati poiché possono portare a sovrappeso e allo sviluppo di gravi problemi di salute, come la malattia del fegato grasso.
Perché il pappagallo non mangia e consigli per farlo mangiare
Perché il mio pappagallo non mangia? Questa è una domanda che viene fatta spesso dai possessori inesperti di pappagalli e le motivazioni possono essere diverse.
I pappagalli sono animali abitudinari e alcuni di essi sono particolarmente schizzinosi per natura, scegliendo quindi di mangiare solo un certo tipo di cibo o di rifiutare quelli nuovi; per questo motivo se il tuo pappagallo si rifiuta di mangiare la causa non è necessariamente qualcosa di cui preoccuparsi.
Ricordati inoltre che i pappagalli sono animali sociali e nutrirsi con i membri dello stormo fa parte della loro routine. Nel caso di un pappagallo addomesticato lo stormo sei tu (ed eventualmente la tua famiglia), per questo sarà invogliato a mangiare se lo fai anche te e potrebbe anche volerlo fare in tua compagnia. Attenzione però a non dargli accesso ai cibi che mangi tu, alcuni di essi potrebbero essere dannosi per la sua salute!
Il mio pappagallo non mangia la frutta
Ogni pappagallo ha una sua personalità e, in quanto animali molto intelligenti, hanno preferenze e capricci.
Se il tuo pappagallo rifiuta la frutta che gli offri, prova a servirla in modi differenti per creare degli stimoli: offri diversi frutti per scoprire quali sono quelli che preferisce daglieli interi, tritati, affettati, a cubetti, sminuzzati, schiacciati, infilati in degli spiedini ecc.
Puoi ovviamente mischiare diversi frutti così come servirli in diversi modi allo stesso tempo; ricordati anche che la varietà è importante quindi non dargli sempre le stesse cose servite allo stesso modo perché il pappagallo potrebbe o annoiarsi e non mangiarli più oppure l’opposto, abituarsi a quel particolare frutto servito in quella particolare maniera e rifiutare tutto il resto.
Nel caso in cui il tuo pappagallo non mangia frutta perché è stato abituato ad una dieta composta da soli semi, puoi provare a offriglierla la mattina (senza semi), quando ha più fame, in questo modo ci sono molte più probabilità che inizi a mangiarla. Alcuni pappagalli accetteranno anche due ciotole separate, una di semi e una di frutta, mangiando un po’ di uno e dell’altro.
Alcuni suggeriscono di mescolare frutta e verdura ai semi, mettendole magari sopra di essi, ma io lo sconsiglio perché ci sono buone probabilità che il pappagallo semplicemente butti via frutta e verdura per raggiungere i suoi amati grassi semi, sprecando così cibo oltre che a non cambiare dieta.
Ricordo infine di non lasciare la frutta troppo tempo nella gabbia, specialmente nelle calde giornate estive, poiché questa si deteriorerà molto velocemente diventando poco salutare e, nel caso di una voliera esterna, attirando un gran numero di insetti.
Il mio pappagallo non mangia la verdura
Se il problema è che il tuo pappagallo non mangia la verdura, le cause e le soluzioni sono pressoché le stesse suggerite sopra per la frutta. Come già detto i pappagalli sono intelligenti e in quanto tale sviluppano sia preferenze che noia in fatto di cibi.
Proponi al tuo pappagallo diverse verdure e preparale in modi differenti, crude, cotte (perdendo però parte dei nutrienti), a pezzetti, intere ecc. Devi sperimentare, alcuni pappagalli preferiscono frutta e verdura in pezzi grandi che possono tenere con le zampe mentre altri preferiscono mordicchiarne dei pezzettini. Altri ancora preferiscono mangiare del cibo che è stato fissato alla gabbia o magari che pende da un filo.
Un altro consiglio, che vale anche per la frutta, è quello di mangiare una nuova verdura davanti al pappagallo, fagli vedere che ti piace e subito dopo dagliene un po’ per vedere se è interessato a provarla.
Ripetendo quanto detto sopra, è quasi sempre inutile mischiare verdure e semi perché probabilmente il pappagallo scarterà le prime per arrivare ai secondi, offrigli frutta e verdura la mattina e i semi alla sera o magari prova a dare tutti e due insieme la mattina ma in contenitori diversi. Non lasciare la verdura troppe ore nella gabbia perché anche questa tenderà a deteriorarsi nel tempo o a contaminarsi con piume e feci.
Il mio pappagallo non mangia gli estrusi
Un pappagallo abituato ad una dieta di soli semi può essere molto difficile da convincere a mangiare estrusi, inoltre una tecnica che funziona per un pappagallo potrebbe non funzionare con un altro.
Un primo metodo che ti consiglio per convincere il tuo pappagallo a mangiare estrusi è quello di introdurli gradualmente, mischiandoli con il cibo che già mangia oppure offrendoli in una ciotola separata.
Un’alternativa è usare la stessa tecnica che ho suggerito per frutta e verdura, ovvero offrire gli estrusi solo al mattino, quando il pappagallo è più affamato.
Un altro metodo può essere quello di riscaldare leggermente gli estrusi così da far loro rilasciare oli che potrebbero migliorarne il sapore e l’appetibilità, oppure in alternativa, sempre per renderli più appetibili, si può provare ad aggiungere appena un po’ di succo di frutta.
Anche offrire gli estrusi mentre il pappagallo condivide con te o la famiglia il pasto potrebbe incoraggiarlo ad assaggiare questo nuovo cibo.
Infine vi è un ultimo metodo che cito per completezza ma che non mi sento troppo di consigliare, ovvero rimuovere completamente qualsiasi altra tipologia di cibo forzando così la mano. Se si vuole tentare questa tecnica però bisogna monitorare attentamente lo stato del pappagallo e il suo peso per accertarsi che sia sempre in buona salute. Bisogna anche tenere a mente che un pappagallo può resistere anche diversi giorni rifiutando qualcosa che non riconosce come cibo, in alcuni casi lasciandosi anche morire di fame. Per questo motivo non consiglio questo metodo a chi non ha esperienza e, anche chi ce l’ha, dovrebbe prima consultarsi con un veterinario aviario.
Il pappagallo non mangia a causa di stress o problemi di salute
In alcuni casi la causa del rifiuto del cibo potrebbero essere stress o problemi di salute; se il pappagallo smette all’improvviso di mangiare qualsiasi tipo di alimento, allora è importante cercare di identificare immediatamente il problema.
Tra le cause più comuni troviamo sicuramente lo stress dovuto a un nuovo ambiente: se hai appena portato a casa un nuovo pappagallo, è molto probabile che questa sia la causa del rifiuto del cibo. Fortunatamente però dovrai solo lasciargli un po’ di tempo per adattarsi e abituarsi ai nuovi suoni, odori e in generale all’ambiente circostante, in un paio di giorni vedrai che inizierà a mangiare normalmente.
Se questo però non accade, consiglio vivamente di portarlo il prima possibile da un veterinario aviario per accertarsi che non ci sia un problema più serio. Il veterinario esaminerà i sintomi mostrati dal pappagallo ed eventualmente eseguire un esame delle feci e/o del sangue per verificare la presenza di parassiti, infezioni o altri problemi di salute che spesso sono la causa di un pappagallo che rifiuta il cibo.