Calopsite (Nymphicus hollandicus) addomesticate
- Nome: Calopsitta (Nymphicus hollandicus)
- Lunghezza media: 28-35 cm
- Peso: 88-178 g
- Quanto vive: 15-20 anni se curata adeguatamente, può arrivare anche a 25
- Origini: Australia
- Quante uova depone: 1-7
- Tempo di incubazione: 19-21 giorni
- Età di involo: 5 settimane
- Raggiungimento della maturità sessuale: 13 mesi (maschi) e 18 mesi (femmine)
- Rumorosità: poco rumoroso.
- Carattere: indipendente, intelligente, dolce, curioso, giocoso, tranquillo, adattabile, poco impegnativo, facile da allevare e addestrare
- Abilità: eccellenti volatori, non molto famosi come pappagalli parlanti ma sono abili nel fischiare, in particolare i maschi
- Bisogno di attenzioni: amano interagire con i loro proprietari e membri della famiglia, ma sono al tempo stesso pappagalli indipendenti e non hanno problemi se si lascia la casa anche per lunghi periodi
- Cosa mangia: una dieta bilanciata e a basso contenuto di grassi composta da estrusi, frutta e verdure fresche, semi
- Prezzo indicativo: da 30€ a 70€
Aspetto e Caratteristiche Fisiche
La calopsitta (Nymphicus hollandicus), pur appartenendo alla famiglia dei Cacatuidi è più simile ai piccoli pappagalli nella forma e nelle dimensioni: presenta infatti un corpo snello, ali affusolate e una lunga coda appuntita. Tuttavia, come altri cacatua, ha un ciuffo o cresta erettile che la aiuta a esprimere i suoi stati d’animo e atteggiamenti.
Anche se in cattività questi pappagallini sono stati allevati in diverse mutazioni, in natura le calopsiti hanno un aspetto caratteristico: piumaggio in gran parte grigio, faccia gialla, guanciali arancio e un lungo ed esile ciuffo giallo e grigio. Hanno anche macchie bianche prominenti sulle ali che altrimenti sarebbero completamente grige.
Le giovani calopsite e le femmine sono più opache rispetto ai maschi adulti, con meno giallo sul volto e più chiare sulla schiena, fianchi, sotto ala e coda. Le penne all’esterno della coda sono gialle e grigio chiaro, mentre quelle del maschio sono grigio scuro.
Scopri di più leggendo la guida per riconoscere il sesso delle calopsite! Se invece vuoi sapere come far riprodurre una coppia di calopsite, clicca sul link!
Carattere e Comportamento
Il carattere della calopsitta è amichevole, giocoso e affettuoso. Questi pappagallini amano stare in compagnia del loro proprietario e passare il tempo sul suo braccio o spalla. Una Nymphicus hollandicus sana e che è stata fatta socializzare in modo adeguato, può diventare un meraviglioso animale da compagnia per la famiglia ed è anche ideale per chi vive in appartamento.
Nonostante il suo carattere generalmente docile e socievole però, potrebbe capitare l’esemplare più ribelle e difficile da gestire: in questo caso consigliamo la lettura delle nostre linee guida per correggere i comportamenti non voluti dei pappagalli e per gestire un pappagallo aggressivo.
Come comunicano le calopsite
Capire il comportamento di un pappagallo calopsite può essere un po’ difficile per qualcuno alle prime esperienze e il modo migliore per farlo è osservarla attentamente; dopo un sufficiente periodo di tempo imparerai tuttavia a capire perché il tuo pappagallino si comporta in un certo modo e cosa vuole.
Le calopsiti comunicano attraverso il linguaggio del corpo e le vocalizzazioni, vediamo insieme come.
Perché le calopsite alzano e abbassano il ciuffo?
La calopsitta esprime le sue emozioni con il ciuffo, il modo in cui la tengono può dire molto del loro stato d’animo. Se tiene le piume dritte e alzate significa che la Nymphicus hollandicus è spaventata, all’erta o altamente incuriosita, ma potrebbe anche indicare soddisfazione; quest’ultimo caso è facile da distinguere dagli altri dato che quando questi pappagallini sono di buon umore, è impossibile non notarlo. Quando la calopsitta sta sulla difensiva, tiene invece la cresta appiattita vicino alla testa e, nel caso in cui si mettesse anche a sibilare, significherebbe che è stressata o arrabbiata. Una calopsitta rilassata o felice, tiene invece la cresta indietro ma non rigida e con la punta ricurva, mentre le piume delle guance saranno leggermente gonfie.
Questa simpatica infografica creata da Potatopato ci aiuta a interpretare i segnali con cui le calopsiti comunicano.
Perché la calopsitta strofina e digrigna il becco?
Quando una calopsitta strofina la parte superiore del becco con quella inferiore, come se stesse digrignando, significa che sta per appollaiarsi per la notte, fare un pisolino oppure che è rilassata o assonnata. Un altro motivo per cui una Calopsite può strofinare il becco in questo modo è anche quello di prevenire l’accumulo di tessuto vivo e la crescita eccessiva delle mandibole.
Perché la calopsitta si appende a testa in giù?
Un’abitudine molto comune delle calopsite è quella di appendersi a testa in giù con le ali e le penne della coda spiegate, a volte anche sbattendo le ali vigorosamente. Questo comportamento indica che il pappagallino ha un forte desiderio e bisogno di fare il bagno, necessità che eventualmente può essere compensata spruzzandolo con un nebulizzatore spray.
Tuttavia se la calopsitta vuole riprodursi o è seduta sulle, questo comportamento è un avvertimento che non devi avvicinarti alla sua gabbia, altrimenti potresti ricevere una beccata.
Perché la calopsitta urla?
Possono esserci varie ragioni per cui una calopsitta urla e strilla, come per esempio un cambiamento dell’ambiente che non viene apprezzato o troppo rumore intorno alla gabbia. Altri motivi per cui il pappagallo potrebbe iniziare a urlare è che stai per lasciarlo da solo e vuole quindi richiamare la tua attenzione o non riesce a dormire a sufficienza.
Perché la calopsitta sbadiglia?
Un altro comportamento particolare delle calopsite è che sbadigliano in modo molto evidente. I motivi che portano a uno di questi sbadigli possono essere diversi: bisogno di assimilare più ossigeno, stappare le orecchie (spesso dopo aver ricevuto qualche grattino sulla testa) o liberare la gola da qualche allergia o polvere.
Tuttavia, se lo sbadiglio è accompagnato da eccessivi movimenti della testa, non ignorarlo: potrebbe infatti trattarsi di sinusite o di problemi respiratori.
Qualità e Abilità
Anche se i maschi possono imparare alcune parole o frasi, le calopsite sono difficilmente descrivibili come dei pappagallini che parlano, tuttavia possiedono grandi abilità nel fischiare. Fortunatamente sono animali che tendono a “cinguettare” piuttosto che strillare e il loro volume è piuttosto basso. Questo li rende pappagalli adatti a chi vive in un appartamento.
Le calopsite sono molto adattabili perché nel loro habitat naturale hanno imparato a sopravvivere in un ambiente duro e imprevedibile. In cattività imparano presto ad adattarsi alle abitudini quotidiane dei proprietari, tuttavia deve essere garantito loro un riposo adeguato.
Questi piccoli pappagalli col ciuffo sono ottimi volatori, infatti in natura devono volare ogni per lunghe distanze per procurarsi il cibo.
Suggerimenti per addestrare una calopsitta
Come prima cosa è importante che tu capisca che allenare addestrare un pappagallo della specie Nymphicus hollandicus richiede tempo e tanta pazienza, il processo di apprendimento di questi pappagalli richiede infatti dei mesi. Detto ciò, ecco qualche consiglio generico su come addestrare le calopsite.
- Non forzare mai la calopsitta a fare qualcosa che non vuole, servirebbe solo a farla diventare aggressiva
- Porta avanti le sessioni di addestramento un’area tranquilla, preferibilmente vicino alla gabbia, poiché essa rappresenta il “luogo sicuro” della calopsitta. Durante le lezioni evita che il pappagallo possa essere disturbato da fonti di rumori forti come per esempio TV, radio e lavatrice.
- Non prolungare troppo le sessioni, due o tre sessioni giornaliere da 10 minute l’una manterranno la calopsitta più attenta che una sola molto lunga.
- Trova un premio speciale da dare alla calopsitta solo come ricompensa durante l’allenamento, per esempio un seme di girasole che, normalmente, non dovrebbe far parte della sua dieta; puoi anche scegliere un altro alimento, purché sia piccolo e consumabile velocemente.
- Mantieni sempre un atteggiamento positivo e ogni volta che il pappagallo ha successo nel fare qualcosa, fagli molte lodi vocali e qualche coccola per mostrare il tuo compiacimento.
- Ricordati che stai addestrando un piccolo uccello selvatico e non un cane o un bambino, sii paziente e mantieni sempre la calma, perché saranno necessari molto tempo, ripetizione e dedizione.
- Non farti intimidire. Se la calopsitta sembra essere aggressiva rimani lì finché non si calma, solo a quanto punto puoi andartene. In questo modo farai capire al pappagallo che un atteggiamento aggressivo non gli fa ottenere ciò che vuole.
Cure e Bisogni
Chi possiede una calopsitta dovrebbe incoraggiare il gioco e l’interazione, nonché permettere al pappagallo di passare regolarmente del tempo fuori dalla gabbia. A questi intelligenti pappagallini piace esplorare la casa e spesso, a causa della loro tendenza di foraggiare a terra, si trovano spesso sul pavimento; per questo motivo è consigliato stare attenti quando la calopsitta è libera. A terra possono esserci molti pericoli per il pappagallo, dai cavi elettrici ai piedi stessi del proprietario. Un ultimo accorgimento da tenere durante i periodi fuori dalla gabbia, è quello di tenere chiuse le finestre e le porte.
La gabbia e tutti i suoi componenti (posatoi, ciotole del cibo, giocattoli, ecc.) devono essere puliti regolarmente e il cibo in decomposizione rimosso, così da mantenere basso il livello di batteri e diminuire la possibilità che la calopsitta si ammali.
Alle calopsite piace fare il bagno e a volte anche fare la doccia con i loro proprietari; a questo scopo è possibile acquistare posatoi speciali o lasciare che il pappagallo si posi sul tubo della doccia. Un altro motivo per cui bisogna permettere loro di farsi regolarmente il bagno è che, come gli altri pappagalli del Vecchio Mondo, le Nymphicus hollandicus producono una fine polvere biancastra che può causare allergie e problemi respiratori negli individui sensibili.
Le calopsite adorano dormire e hanno bisogno di 10-12 ore di sonno ogni notte. Questi pappagalli presentano inoltre una condizione unica della specie: gli spaventi notturni; essi non sono sperimentati da tutte le calopsite, ma sono piuttosto comuni. Gli spaventi notturni si verificano quasi sempre nel cuore della notte, quando la casa o l’ambiente in cui si trova il pappagallo sono tranquilli: anche un evento banale come una corrente d’aria o i fari di una macchina che passa possono causare alla calopsitta uno stato di totale paura.
Quando questo succede, le calopsite di solito provano a volare via e cadono sul fondo della gabbia. Se ti accorgi che il tuo pappagallino ha avuto uno spavento notturno, accendi subito la luce e rassicuralo; di solito la calopsitta tornerà pacificamente a dormire poco dopo, ma per sicurezza è bene controllare che non si sia ferita durante l’attacco di panico.
Problemi di salute e malattie comuni
Problemi agli occhi
I problemi agli occhi di qualsiasi tipo dovrebbero ricevere attenzione immediata e osservati con estrema cautela, poiché potrebbero essere l’unica indicazione di malattie contagiose come psittacosi e Mycoplasma. Umidità, secrezioni, palpebre gonfie o perdita di piume intorno agli occhi sono invece il risultato di una calopsitta che si sfrega seni nasali dolorosi.
Problemi all’apparato respiratorio
È normale per questa specie di pappagallo starnutire qualche volta al giorno, azione con la quale pulisce le narici dalla polvere o altri corpi estranei. Potrebbe anche presentarsi una fuoriuscita di liquido chiaro. Se gli starnuti sono persistenti e/o il liquido non è chiaro, è bene contattare il veterinario aviario poiché potrebbe trattarsi di un’irritazione, infiammazione o infezione delle cavità nasali.
Nelle calopsite sono spesso visibili narici rosse, che indicano delle cavità nasali irritate o infette; per individuare la causa esatta sono necessari dei test sulla coana.
Deposizione cronica delle uova
La deposizione cronica delle uova od ovodeposizione cronica, è una patologia che colpisce le calopsite femmine: si parla di questa patologia quando la femmine depone un numero di uova superiore alla media e produce diverse covate al di fuori della stagione riproduttiva o anche senza che un maschio sia presente.
Questa condizione può diventare un pericolo per la salute del pappagallo, poiché ogni uovo prodotto diminuisce la scorta di calcio nel suo corpo con un conseguente indebolimento dello scheletro e incapacità di espellere l’uovo.
Cosa fare in caso di ovodeposizione cronica
- Introduci delle fonti di calcio extra nella dieta della calopsitta e fornisci dei supplementi come un osso di seppia nella gabbia.
- Elimina dall’ambiente tutto ciò che può stimolare sessualmente la Nymphicus hollandicus come oggetti con cui cerca di accoppiarsi, rimuovi inoltre il nido se ce n’è uno. Se le uova vengono deposte sul fondo della gabbia, cerca di posizionare degli oggetti in modo da rendere inaccessibile il punto di nidificazione.
- Non rimuovere le uova perché indurrebbe la femmina a continuare a depositarne finché non raggiunge il numero giusto per una covata.
- La disponibilità di elementi grassi o ricchi di zuccheri può indurre la calopsitta a pensare che si trovi nel periodo di riproduzione, elimina quindi semi e frutta dalla dieta finché la fase di deposizione delle uova non è passata
Alimentazione: cosa mangiano le calopsite?
Le calopsite, come gli altri membri della loro famiglia, sono prone all’obesità, così come alla carenza di iodio e ad altri problemi legati all’alimentazione, tra cui l’autodeplumazione e la ritenzione delle uova.
Un errore comune che fanno spesso le persone inesperte è quella di dar da mangiare alla calopsitta solo semi: questo è assolutamente sbagliato e deleterio per la salute del pappagallo!
È vero che in natura le calopsite mangiano una grande varietà di semi, è anche vero che questi differiscono col variare delle stagioni e che allo stato selvatico un pappagallo consuma molta più energia che in cattività. Le miscele di semi commerciali inoltre tendono a essere ricche di grassi e carboidrati e al tempo stesso sono carenti di molti nutrienti necessari al benessere della calopsitta, per questo motivo una dieta basata su soli semi o in cui questi ricoprono una percentuale eccessiva, porterà a problemi di salute e potenzialmente alla morte prematura. In linea di massima a una calopsitta possono essere dati un cucchiaio e mezzo o due di semi al giorno, messi in una ciotola poco profonda.
Un altro problema è che le calopsite, come la maggior parte dei pappagalli, possono essere molto selettive col cibo e tenderanno a scartare tutti i semi tranne quelli che preferiscono (tra cui il grasso girasole), sbilanciando ulteriormente la loro dieta. Una miscela di semi di miglio, scagliola comune, avena, grano e altri piccoli semi costituiscono un buon mix per le calopsite addomesticate. I ramoscelli di miglio possono essere appesi nella gabbia per fornire opportunità di foraging durante il giorno. I semi di girasole possono essere dati occasionalmente come ghiottoneria o premio durante le sessioni di addestramento.
Frutta e verdura dovrebbero rappresentare circa il 20-25% dell’alimentazione quotidiana e devono essere lavati accuratamente per rimuovere eventuali sostanze chimiche nocive; consiglio inoltre di tagliarle in pezzi così da renderle più facilmente gestibili da questo piccolo pappagallo.
Le verdure chiare, con un’elevata composizione di acqua come la lattuga e il sedano sono tuttavia poco nutrienti e bisogna tenerne conto. Tra le verdure adatte alle calopsite troviamo spinaci, cime di rapa, bietole, senape, broccoli, scarola, cicoria, pomodori secchi, carote grattugiate, cavoli verdi, pannocchie di granturco, indivia, zucca e patata dolce.
Tra i frutti adatti alle calopsite troviamo invece mango, melone, nettarina, papaia, pesca, banana, uva, arancia, mandarino. Assicurati che la calopsitta non mangi i semi o i noccioli della frutta perché alcuni possono essere molto pericolosi, come per esempio quelli di mele e ciliege che contengono tracce di cianuro.
Puoi anche lasciare un osso di seppia nella gabbia per aiutare a mantenere le riserve di calcio.
Vi sono infine gli estrusi, che sono creati per soddisfare tutte le esigenze nutrizionali dei pappagalli; essi sono disponibili in diverse formulazioni adatte alle differenti fasi della vita e per la gestione di alcune malattie. Sarà molto più facile abituare la calopsitta a mangiare estrusi se questi vengono offerti sin dalla giovane età, mentre sarà più difficile quando la calopsitta è già adulta e abituata ad altri alimenti. In una dieta a base di estrusi questi dovrebbero idealmente rappresentare circa il 70-80% della dieta delle calopsite.
L’acqua deve essere sempre pulita e cambiata ogni giorno od ogni volta che si sporca con gli escrementi o pezzi di cibo. Le ciotole dell’acqua devono essere sempre lavate e pulite con acqua saponata calda per evitare la proliferazione di batteri e funghi. Come regola generale, dai alla tua calopsitta solo acqua che berresti anche tu.
- Appositamente formulato per soddisfare le esigenze di Conure, Caiques, Galahs,...
- Gli alimenti per la manutenzione sono formulati per nutrire uccelli domestici e...
- È progettato per costituire il 100% della dieta del pappagallo in periodi non...
- Non devono essere somministrati integratori vitaminici o minerali ai pappagalli...
- Assunzione giornaliera: il consumo di uccelli è di circa il 10% del loro peso...
- MANITOBA
- COMPOSIZIONE: Cereali, semi
- CONFEZIONE DA 1KG
Alloggiamento
Una calopsitta necessita di una gabbia abbastanza spaziosa da contenere comodamente alcuni trespoli, giocattoli, ciotole per il cibo e da permettere al pappagallo di sbattere le ali senza il rischio di urtare qualcosa. È opportuno anche che la gabbia abbia un ampio cancelletto frontale, in modo da rendere più facile il rientro della calopsitta, che può risultare a volte un po’ capricciosa.
In natura la Nymphicus hollandicus è abituata a foraggiare a terra, di conseguenza la tua calopsitta farà lo stesso sul fondo della gabbia se gliene offrirai la possibilità. Non è una cattiva idea quindi ricoprirlo con della carta di giornale e poi cospargerlo di semi o cibo sbriciolato. Ricordati però di rimuovere poi la copertura e non lasciare che si accumulino escrementi e avanzi di cibo. Per maggiori dettagli su come organizzare la pulizia della gabbia, clicca sul link.
La maggior parte delle calopsite si spaventa quando nuovi giochi, rami o trespoli vengono posizionati direttamente nella gabbia. I nuovi oggetti devono essere presentati dal proprietario prima di spostarli nella gabbia, questo perché la calopsitta sarà più incline ad accettarli se vede il proprietario interagire con essi e non ritenerli pericolosi. Per quanto riguarda rami e ramoscelli con foglie, potresti sistemali prima fuori dalla gabbia per qualche giorno, prima di metterli all’interno.
Comprare una calopsitta
Vivi in un appartamento o condominio? Hai dei bambini in famiglia? Hai la tendenza a stare lontano da casa per lunghi periodi di tempo? Possiedi un budget limitato? Se la risposta è sì, allora questo è il pappagallo perfetto per te!
Clicca su una foto per ingrandirla!