Civetta Comune (Athene noctua)
- Dominio: Eukaryota
- Regno: Animalia
- Sottoregno: Eumetazoa
- Superphylum: Deuterostomia
- Phylum: Chordata
- Subphylum: Vertebrata
- Infraphylum: Gnathostomata
- Superclasse: Tetrapoda
- Classe: Aves
- Ordine: Strigiformes
- Famiglia: Strigidae
- Sottofamiglia: Surniinae
- Genere: Athene
- Specie: A. noctua
Least Concearn (Minor Preoccupazione)
Descrizione – Identificazione
La civetta comune (Athene noctua) è un piccolo strigide che misura in lunghezza 21-23 cm e con un peso variabile tra i 105 e i 260 grammi, con i maschi che pesano circa il 10% in meno delle femmine. L’apertura alare della civetta misura in media 557 mm per i maschi e 565 mm per le femmine, mentre la singola ala misura mediamente tra 151 e 178 millimetri; la lunghezza della coda è di 68-96 mm.
Maschi e femmine non presentano dimorfismo sessuale se non che i maschi tendono ad avere una faccia più chiara.
Le civette adulte sono hanno un piumaggio per lo più marrone scuro con macchie crema che comprendono anche strisce sulla fronte e sulla corona, anelli intorno agli occhi, macchie e strisce sul petto e sull’addome, macchie rotonde sulla schiena e sulla coda e un segno distintivo a forma di V sulla parte posteriore della testa. La gola è biancastra, le penne remiganti hanno barre biancastre e marrone scuro e la coda è marrone scuro con alcune barre biancastre o ocra chiaro.
Il disco facciale dell’Athene noctua non è ben definito ed è di colore bruno-grigiastro con leggere screziature; le sopracciglia sono prominenti e biancastre mentre gli occhi vanno dal giallo zolfo al giallo pallido. La cera varia dal grigio oliva al nero e il becco dal verde grigiastro al grigio giallastro.
Le zampe sono grigie con una possibile tinta gialla e relativamente lunghe e piumate; le dita sono setolate e il loro colore varia dal grigio scuro al marrone o nero, mentre gli artigli sono color corno scuro con punte nerastre. Sono state segnalate alcune anomalie di colorazione tra cui albinismo parziale, colorazione leucistica o color ruggine.
I pulli di civetta comune hanno la pelle, la cera e le dita dei piedi rosa, mentre il becco e gli artigli sono bianchi o grigio chiaro. La prima lanuggine è corta e bianca e dopo una settimana inizia a crescere la seconda che fa apparire le civette giovani di un colore grigio screziato; questa seconda lanuggine assomiglia al piumaggio ma è più corto e più morbido. Al decimo giorno gli occhi si aprono e l’iride è giallo chiaro. Nel complesso le giovani civette sono più grigie e mostrano meno contrasto nella colorazione rispetto agli adulti che, durante il primo anno di vita, presentano anch’essi differenze nella forma e nella consistenza del piumaggio rispetto agli adulti più anziani.
Le sottospecie di Athene noctua differiscono nelle dimensioni, quelle più grandi vivono nel Tibet e nelle montagne del Kashmir, mentre quelle più piccole si trovano in ‘Africa nord-orientale.
Distribuzione e Habitat
L’areale della civetta comune comprende 84 paesi della regione paleartica e la parte nord-orientale della regione etiope: si estende a nord fino al 56° parallelo e a sud fino al confine meridionale della regione paleartica in Asia. L’areale meridionale comprende il Medio Oriente fino al sud dell’Etiopia e dal sud dell’Europa occidentale al nord del Niger. Il limite orientale dell’areale confina con il Mare di Okhotsk e il limite occidentale si trova lungo l’Oceano Atlantico. La civetta è stata inoltre introdotta nel sud della Gran Bretagna e nell’isola meridionale della Nuova Zelanda.
Gli habitat della civetta sono molto vari e si trovano ad altezze che vanno dal livello del mare fino a 2600 m (nell’Himalaya arriva fino a 4600 m) e con climi prevalentemente secchi, poiché la pioggia diminuisce il successo della caccia. Gli habitat preferiti sono quelli con terreni di caccia aperti, molte piccole prede, aree per posarsi, cavità per la nidificazione e un clima stabile; data la facilità con cui si possono trovare luoghi con queste caratteristiche, la civetta comune si può trovare in molti habitat sia naturali che artificiali.
L’Athene noctua risiede in molte regioni naturali temperate tra cui campi aperti, praterie, boschi aperti, steppe, semideserti, deserti, scogliere, montagne non boscose e burroni, gole e canaloni. La civetta comune è presente anche in habitat antropici tra cui i paesaggi agrari (terreni agricoli, prati, pascoli, frutteti) e gli habitat urbani e suburbani.
Poiché la civetta nidifica nelle cavità, è possibile osservarla in cavità di alberi e rocce, fessure nelle scogliere e strutture artificiali; è anche possibile vederla in nidi, buchi e tane di altri animali.
Comportamento
Le civette comuni sono uccelli sedentari e rimangono vicine al loro luogo di nascita per tutta la vita. Questi rapaci sono più attivi al tramonto ma, in minore entità, lo sono anche di giorno e notte; quando dormono le civette sono in grado di posizionarsi in modo da nascondere tutte le piume e mimetizzarsi molto bene nel loro habitat sfruttando la colorazione delle penne esterne.
Di solito durante il giorno la civetta rimane posata tra il fogliame denso o in cavità come quelle degli alberi, talvolta si posa su posatoi esposti come pali di recinzioni o di linee telefoniche, rami spogli o cumuli di terra o rocce. Quando viene disturbata mentre si trova su un posatoio, la civetta assume una posizione eretta e assottigliata, quindi dondola il corpo su e giù; se la minaccia persiste vola via o si rintana in una cavità vicina.
Generalmente le civette comuni volano basse vicino al suolo, ma sono state viste volare anche ad altezze di 20-30 metri, occasionalmente anche più in alto; il volo è ondulato con rapidi battiti d’ala alternati a planate. Quando lasciano il posatoio si gettano verso il basso e volano sopra il terreno prima di sollevarsi rapidamente e posarsi da un’altra parte.
La civetta effettua il cosiddetto preening spesso e in modo accurato, questa attività è stata anche osservata tra i membri di una coppia e giovani membri di una covata. Le penne vengono oliate ogni due o tre giorni e le giovani civette fanno regolarmente bagni di polvere o sabbia, sono anche state avvistate utilizzare il fumo dei camini per lo stesso scopo.
Durante l’inverno le civette devono affrontare la scarsità di cibo, per questo motivo durante questo periodo i loro territori si ampliano fino anche a sovrapporsi gli uni con gli altri. L’ampiezza dei territori si riduce durante la stagione riproduttiva, periodo durante il quale le civette spendono energia per il corteggiamento, la deposizione delle uova, la schiusa e l’allevamento dei pulli, rendendo quindi più difficile difendere ampi territori, oltre al fatto che cacciare nelle vicinanze del nido aiuta a risparmiare energia altrimenti usata per volare avanti e indietro.
Si ritiene che i genitori riducano e difendano i loro territori anche per evitare che i giovani indipendenti escano fuori da essi. Le civette che hanno perso le covate o non hanno avuto successo nell’allevamento ampliano il territorio e cacciano spesso nelle aree di altre civette. Sebbene l’Athene noctua sia un uccello territoriale, è stata riscontrata poca o nessuna aggressività tra i membri della stessa specie.
La civetta comune è vocalmente attiva quasi tutto l’anno, ma soprattutto durante il periodo di corteggiamento. I maschi normalmente iniziano a emettere richiami al crepuscolo, a volte vocalizzano di giorno e possono essere ascoltati di notte durante il corteggiamento.
Comunicazione e percezione
Le civette percepiscono l’ambiente tramite la vista e l’udito; le loro cellule retiniche sono più simili a quelle degli uccelli diurni e hanno un acuità visiva scarsa rispetto agli altri uccelli rapaci. La civetta è in grado di vedere il giallo, il verde, il blu e, in misura minore, il rosso; può inoltre distinguere tra le diverse tonalità di grigio aumentando così la capacità di vedere di notte.
L’Athene noctua può percepire frequenze sonore da 3 a 4 kc/s, capacità che le consente di localizzare i roditori in modo estremamente accurato.
La civetta comune è un uccello molto vocale con un repertorio compreso tra 22 e 40 diversi richiami, che vengono utilizzati per contattare o attirare i compagni, difendere i territori da altre specie o civette, dare l’allarme e comunicare. L’attività vocale varia a seconda del periodo dell’anno e del giorno: di solito c’è un picco nei richiami prima e durante il corteggiamento, in inverno e in estate queste sono invece meno frequenti. Il richiamo delle femmine è generalmente più corto e acuto rispetto a quello dei maschi, che sono anche più forti e chiari.
Quando viene rilevato un predatore, la civetta si acquieta e attende che la minaccia sia scomparsa prima di riprendere le vocalizzazioni. È stato anche dimostrato che le civette imparano a riconoscere i richiami delle civette che vivono in territori vicini da quelli di civette sconosciute, così da ridurre il dispendio energetico durante la difesa del territorio.
Il richiamo del maschio è un gwooihk nasale con un’inflessione verso l’alto ripetuta a intervalli di diversi secondi; quando è eccitato, il richiamo diventa un kweeo simile al suono di un gatto e viene ripetuto più volte. Il richiamo della femmina è simile, ma più acuto.
Quando disturbati, entrambi i sessi emettono una serie penetrante di note stridule che suonano come un kwiff-kwiff-kwiff-kwiff. I richiami di avvertimento suonano invece come un kekekek schiamazzante e un breve kyu. Il richiamo di contatto tra il maschio e la femmina è un uhk ripetuto dolcemente.
Richiamo e Verso
Richiamo di esemplare adulto Richiamo di allarme Richiamo di richiesta cibo Verso dei nidiacei Nidiacei sbattono il beccoAlimentazione
Le civette sono uccelli opportunisti che si nutrono di insetti (principalmente coleotteri e cavallette) e altri artropodi, piccoli mammiferi, piccoli rettili, piccoli anfibi, pesci, molluschi, crostacei e uccelli. Il cibo in eccesso viene immagazzinato, generalmente dentro delle buche. La dieta è tuttavia costituita principalmente da piccoli roditori e grandi invertebrati (lombrichi e insetti). Le parti non digeribili delle prede vengono rigurgitate sotto forma di borre che misurano 30-40 x 10-19 mm.
Le civette cacciano in vari modi, adottando anche diversi stili di caccia differenti a seconda della preda che vogliono catturare. Questi strigidi possono essere trovati appollaiati mentre osservano il suolo o l’aria; per catturare una preda a terra, la civetta corre e saltella lungo il terreno, ma può catturare la prenda anche mentre vola basso. Le prede in grado di volare possono invece venire catturate anche in volo.
La civetta comune trasporta la sua preda con il becco o con gli artigli. I maschi e le femmine cacciano e trasportano la preda in modo simile, ma le femmine sembrano preferire portarla per il collo, mentre i maschi più spesso per la testa; questi rapaci sono noti per catturare prede pesanti quanto loro.
La caccia avviene principalmente di notte o al tramonto, ma le civette sono state viste cacciare anche di giorno.
Riproduzione
Le civette comuni sono uccelli territoriali e il maschio vocalizza su diversi posatoi nel suo territorio per portare l’attenzione a potenziali siti di nidificazione; questo comportamento di solito inizia a febbraio, mentre il corteggiamento vero e proprio inizia a marzo e dura fino a maggio, a seconda della regione.
Il corteggiamento della civetta ha inizio con il maschio che difende il suo territorio, pattugliandone i confini ed emettendo richiami che servono sia come difesa territoriale per respingere altri maschi che per attirare una compagna. Una volta che una potenziale compagna entra in contatto, inizia il legame di coppia, con le due civette che volano o si posano sullo stesso albero assieme.
La femmina inizia poi a emettere un richiamo di richiesta verso il suo partner e questo spinge il maschio a nutrirla con la preda che ha catturato. Questo comportamento è importante perché indica che c’è abbastanza cibo per riprodursi e nutrire i giovani, nonché per fornire alla femmina sufficiente cibo da permetterle di produrre le uova e covarle.
La vocalizzazioni tra i partner aumentano quando il legame di coppia si rafforza e la coppia inizia a visitare il sito di nidificazione e/o accoppiarsi. Il maschio seleziona potenziali siti di nidificazione all’interno del suo territorio e, nel periodo di accoppiamento, li mostra alla femmina fino a quando questa non ne sceglie uno. Se l’accoppiamento ha successo la femmina rimane nel nido e continua a chiedere cibo al maschio sempre più frequentemente.
Il nido può essere una cavità naturale in un albero o un salice cimato, ma i siti di nidificazione preferiti sono i rami cavi di vecchi alberi da frutto. Spesso vengono utilizzati anche nidi artificiali, buchi o cavità nei muri, grondaie, rive fluviali di terra o argilla, rupi e tane di mammiferi abbandonate nel terreno.
Anche il periodo di deposizione delle uova varia a seconda della regione, può iniziare già a marzo e durare fino ad agosto, contando anche le covate che sostituiscono quelle perse; in Europa centrale la deposizione delle uova avviene normalmente da aprile a metà maggio. La dimensione della covata è normalmente compresa tra 1 e 6 uova (in media 3) ma ne sono stati registrate fino a 12. Se la prima covata viene persa per qualche motivo, la coppia può produrne un’altra, di solito di dimensioni inferiori.
Le uova della civetta comune sono bianche e vengono solitamente deposte a intervalli di 2 giorni direttamente sul fondo della cavità, in una depressione poco profonda creata 1-2 settimane prima. Le uova misurano in media 34,4 x 29,6 mm.
Il periodo di incubazione inizia prima della deposizione dell’uovo finale e dura 18-35 giorni, di solito 28. La femmina cova da sola la nidiata mentre viene nutrita dal maschio e, dopo 16 giorni, anch’essa iniziare a lasciare il nido per procurare cibo. Normalmente viene prodotta una sola covata all’anno, ma se il cibo è abbondante a volte ne vengono prodotte due.
Il peso medio dei nidiacei è di 10-12 g. La femmina rimane con loro per 16 giorni. Le giovani civette involano tra 38 e 46 giorni di vita e, quando lasciano il nido, si stabiliscono a una distanza media di 2700 m da esso, continuando a essere nutriti dai genitori fino a che diventano indipendenti, tra l’inizio di settembre e l’inizio di novembre. Raggiungono l’età riproduttiva a 1 anno di vita.
Il successo della schiusa delle uova è del 49,3%, mentre il successo di raggiungere l’involo parte dal 46,6%. Le percentuali di fallimento possono essere dovute a infertilità, adulti che perdono o abbandonano il nido, predazione, scarsa disponibilità di cibo e altre complicazioni riguardanti il nido. Il fattore più importante legato al successo di una covata rimane tuttavia la disponibilità di cibo. La sopravvivenza della prole è determinata dalla distanza del nido dal terreno di caccia e dalle condizioni meteorologiche durante il precedente inverno e stagione riproduttiva e dopo la schiusa.
Dopo che i giovani hanno raggiunto l’involo, il legame tra la coppia diminuisce e l’aggressività aumenta; a questo punto i partner spesso si separano ma non tutti lo fanno: queste civette mostrano un alto tasso di fedeltà verso al compagno e spesso volano insieme e cacciano l’uno vicino all’altro. Rimangono in contatto fisico mentre dormono e si curano il piumaggio a vicenda (preening). Le civette sono state osservate copulare anche fuori della stagione riproduttiva e si ritiene che questo riduca l’aggressività tra i compagni quando non si riproducono.
Sebbene l’Athene noctua sia un uccello monogamo, quando la densità è alta e le prede sono abbondanti si possono verificare accoppiamenti extra-coppia.
Ruolo nell’ecosistema
Le civette, nutrendosi principalmente di insetti e piccoli mammiferi, possono tenerne le popolazioni sotto controllo, alcune delle quali sono considerate parassite dagli esseri umani; al tempo stesso questi piccoli rapaci rappresentano anche fonte di cibo per altre specie.
Sebbene la civetta comune interagisca con molte specie, non sono documentate relazioni mutualistiche. Si può tuttavia affermare che l’Athene noctua sia una specie con una relazione di commensalismo con esseri umani: questi rapaci sfruttano infatti i paesaggi agricoli e le aree urbane e suburbane per sopravvivere, per esempio seguendo i macchinari agricoli che agitano gli insetti o facendo “bagni” con il fumo che sale dai camini.
Le civette possono ospitare almeno 67 specie di parassiti, i quali provengono principalmente dai gruppi Protozoa, Sporozoa, Metazoa, Nemathelminthes, Arachnida e Insecta. È stato riportato che il parassita del sangue Leucocytozoon ziemanni e l’ectoparassita Carnus hemapterus usano le civette come ospiti.
La presenza di civette attira predatori che un tempo erano desiderati dall’uomo, per questo motivo venivano vendute e trasportate per attirare e catturare i loro predatori; in tempi passati le civette venivano anche venduti come animali da compagnia.
La civetta comune non è conosciuta per avere effetti negativi sugli essere umani, se non l’antiesteticità dei loro nidi quando si trovano all’interno o sulle facciate di edifici.
Conservazione
La civetta comune ha sviluppato molti adattamenti antipredatori, per esempio è noto che emette richiami per segnalare la presenza di predatori o per dissuaderli; quando altre civette sentono il richiamo di allarme, si nascondono. Quando la civetta dorme, le macchie bianche del piumaggio sono nascoste, consentendole di mimetizzarsi, mentre il segno a forma di V sulla parte posteriore della testa imita un paio di occhi in modo da scoraggiare una predazione alle spalle. Inoltre, è stato osservato che in presenza di barbagianni (Tyto alba) le civette si nascondono o tacciono fino a quando non percepiscono la minaccia come scomparsa.
I predatori delle civette comuni sono uccelli più grandi tra cui allocco, gufi reali, gufi comuni, falchi pellegrini, poiane comuni, astori, sparvieri eurasiatici, nibbi reali, aquile rapaci, poiane calzate, aquile minori, lanari, albanelle di palude, nibbi bruni, aquile imperiali orientali e poiane codabianca. Altri predatori includono martore, gatti, volpi, cani domestici e corvidi. I principali predatori dei nidi sono i mammiferi, comprese le faine e le genette comuni. Le uova e i pulli sono predati da ermellini, ricci, ratti grigi e corvidi tra cui le gazze.
La civetta comune può raggiungere un’età di circa 16 anni, ma normalmente non vive così a lungo. Molte vengono investite dai veicoli durante la caccia notturna e anche inverni rigidi con molta neve possono causare enormi perdite in alcune popolazioni.
L’Athene noctua è classificata come LC (Minor Preoccupazione) nella Lista Rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura e delle Risorse Naturali (IUCN), tuttavia vi è un declino documentato in tutta Europa, per questo è importante effettuare ricerche e raccogliere informazioni. I principali fattori che contribuiscono al declino della popolazione sono la disponibilità di prede e nidi e la distruzione dell’habitat da parte dell’uomo.
È aumentato lo sviluppo di nidi artificiali adatti a questi rapaci e, gli attuali sforzi di conservazione, si concentrano sull’aumento della disponibilità di cibo durante la stagione riproduttiva e sulla raccolta di maggiori informazioni sulle cause del declino.
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