Astore (Accipiter gentilis)
- Dominio: Eukaryota
- Regno: Animalia
- Sottoregno: Eumetazoa
- Superphylum: Deuterostomia
- Phylum: Chordata
- Subphylum: Vertebrata
- Superclasse: Tetrapoda
- Classe: Aves
- Sottoclasse: Neornithes
- Ordine: Accipitriformes
- Famiglia: Accipitridae
- Sottofamiglia: Accipitrinae
- Genere: Accipiter
- Specie: A. gentilis
Least Concearn (Minor Preoccupazione)
Descrizione – Identificazione
L’astore (Accipiter gentilis) è la specie più grande del genere Accipiter. I maschi in genere pesano tra i 630 e 1100 grammi, sono lunghi in media 55 cm e hanno un’apertura alare che varia da 98 a 104 centimetri. Le femmine sono leggermente più grandi, pesano in media tra gli 860 e 1360 grammi, hanno un’apertura alare di 105-115 cm e sono lunghe in media 61 cm.
Tutti gli Accipiter, tra cui l’astore, hanno un distintivo raggruppamento di piume bianche che formano una fascia sopra l’occhio, negli astori questa fascia è spessa e più pronunciata che negli altri membri del genere. Il colore degli occhi degli astori adulti è rosso o bruno-rossastro, nei giovani il colore degli occhi è invece giallo brillante.
La colorazione dell’Accipiter gentilis adulto, sia maschio che femmina, va dal blu-grigio ardesia al nero; la schiena, le penne copritrici delle ali e la testa sono di solito scuri, mentre le aree inferiori sono di colore bianco con delle sottili striature grigie orizzontali. La coda è di colore grigio chiaro con tre o quattro fasce scure.
Negli astori immaturi la colorazione è molto diversa da quella di un adulto: la schiena, le penne copritrici e la testa sono marroni, e le aree inferiori sono di colore bianco con striature marroni verticali.
Distribuzione e Habitat
Gli astori si trovano in tutte le montagne e le foreste del Nord America e dell’Eurasia. L’Accipiter gentilis è distribuito con otto sottospecie in tutta la regione Olartica: la sottospecie nominale nidifica nel Paleartico occidentale, Africa nord-occidentale inclusa, con la sottospecie arrigonii diffusa in Sardegna e Corsica.
È sedentario e “dispersivo”, parzialmente migratore nelle aree localizzate sopra il Circolo Polare Artico e nei territori dell’ex-Unione Sovietica, dove si verificano regolari spostamenti delle popolazioni verso le aree più meridionali, durante la stagione fredda. In Italia l’astore è prevalentemente sedentario e nidificante, migratore regolare e svernante.
In Nord America sono distribuiti dall’Alaska occidentale e lo Yukon nel Nord alle montagne del Nord-Ovest e Ovest del Messico. Difficilmente si trovano nel Sud degli Stati Uniti.
Gli habitat dell’astore comprendono boschi di conifere e latifoglie. Durante il loro periodo di nidificazione preferiscono le foreste mature costituite da una combinazione di vecchi alberi ad alto fusto che formano una volta di medie dimensioni e piccole radure all’interno della foresta per il foraggiamento. Durante i freddi mesi invernali questi uccelli migrano verso zone più calde, di solito a quote più basse.
Comportamento
La maggior parte delle popolazioni di Accipiter gentilis sono sedentarie e in genere rimangono nelle loro aree di nidificazione per tutta la vita; solo gli astori che si riproducono nelle aree del Nord e Nord-Ovest del Nord America sono migratorie: volano a Sud durante i mesi invernali e poi tornano alle loro aree di nidificazione in primavera.
L’astore è un uccello rapace molto territoriale e una coppia in accoppiamento rivendica il proprio territorio di nidificazione effettuando una dimostrazione aerea elaborata prima e durante la costruzione del nido; se il loro territorio viene invaso essi essi lo difendono ferocemente.
Gli astori, come gli altri uccelli del genere Accipiter, basano la comunicazione nelle foreste sulle vocalizzazioni: essi sono uccelli particolarmente vocali durante il corteggiamento e la nidificazione. Entrambi i sessi emettono suoni altrettanto vari, tuttavia il verso della femmina è più profondo e più forte, mentre l’astore maschio tende ad avere un tono più alto e meno potente.
Vi sono inoltre svariati richiami e lamenti specifici per situazioni diverse. Quando sono pulli, i giovani astori possono utilizzare un “richiamo supplicante” per comunicare che vogliono nutrirsi: esso inizia con un ke-ke-ke e prosegue a un suono simile a un kak; quando il pullo è ben nutrito può anche emettere un acuto pigolio di soddisfazione. Da adulti, gli astori vocalizzano attraverso degli strilli che suonano come un ki-ki-ki-ki o un kak, kak, kak.
Quando deve comunicare, l’astore si avvale inoltre di pose e segnali fisici.
Richiamo e Verso
Verso Richiamo di un esemplare giovaneAlimentazione
Gli astori sono uccelli carnivori e si cibano soprattutto di altri uccelli, mammiferi, invertebrati e rettili di medie e grandi dimensioni; le loro prede possono pesare fino a metà del peso dell’astore.
La composizione della dieta di un astore dipende dall’ambiente in cui vive: la dieta media è composta dal 21 al 59 per cento di mammiferi e dal 18 al 69 per cento di uccelli, mentre le percentuali restanti sono costituite da rettili e invertebrati. Tra le prede più comuni troviamo lepri scarpa da neve, scoiattoli comuni, marmotini, tetraoni delle peccete e tetraoni dal collare; gli Accipiter gentilis predano anche i parrocchetti dal collare.
L’astore a volte nasconde le sue prede sui rami degli alberi o nelle biforcazioni tra due rami per un periodo che arriva fino a 32 ore; questo comportamento si verifica principalmente durante il periodo di nidificazione.
Riproduzione
Quando corteggiano un compagno, le femmine di astore attirano i maschi nella loro zona o esibendosi in dimostrazioni aeree e vocalizzazioni, o appollaiandosi nell’area di nidificazione ed emettendo richiami. Una volta che è stato trovato un compagno i due astori cominciano a costruire o riparare il loro nido; durante questa fase i due uccelli si accoppiano molte volte al giorno, a volte fino a 518 volte per covata.
In genere gli astori mantengono il legame di coppia per tutta la vita, e solo dopo la morte del loro compagno ne cercano un altro.
L’astore si riproduce una volta all’anno, tra l’inizio di aprile e la metà di giugno, con picchi di attività dalla fine di aprile fino a maggio. Le coppie di questi rapaci cominciano a preparare il loro nido già due mesi prima della deposizione delle uova e in genere il nido si trova in un bosco maturo, vicino al tronco di un albero di medie o grandi dimensioni e vicino alle aperture nella foresta come strade, paludi e prati.
I loro nidi hanno di solito circa un metro di diametro, sono alti circa mezzo metro e sono fatti di rami morti e foderati di ramoscelli con foglie verdi o un letto di aghi di conifere e pezzi di corteccia.
La dimensione tipica di una covata varia da due a quattro uova, che vengono deposte a intervalli di due o tre giorni. Le uova sono ruvide al tatto, la colorazione è bianca-bluastra e misurano 59×45 millimetri; iniziano a schiudersi entro 28-38 giorni dalla deposizione.
Il compito di covare le uova spetta principalmente all’astore femmina, ma di tanto in tanto anche il maschio svolte questo compito per permettere alla femmina di cacciare e di nutrirsi. Dopo che le uova si sono schiuse la femmina non lascerà l’area di nidificazione fino a quando i pulli non avranno 25 giorni di vita, durante questo periodo il maschio si occuperà di procurare la maggior parte del cibo per la femmina e i pulli. Una volta che i piccoli raggiungeranno i 25 giorni di età, la femmina li lascerà soli mentre si recherà a caccia con il maschio.
I pulli rimangono nel nido fino a quando hanno 34-35 giorni di vita e cominciano a spostarsi sugli altri rami dello stesso albero; essi possono iniziare a volare quando a 35-46 giorni di età.
I giovani Accipiter gentilis tendono a rimanere nel raggio di 300 metri dal nido fino a quando il piumaggio che permette loro di volare non è completamente sviluppato, a circa 70 giorni di età; durante questo periodo essi contano ancora sui loro genitori per il cibo. La partenza definitiva dal nido è spesso brusca, però il 95% dei giovani astori diventano autosufficienti entro 95 giorni dalla schiusa delle uova.
L’astore raggiunge la maturità sessuale circa un anno dopo la schiusa.
Conservazione
Si hanno poche informazioni circa l’aspettativa di vita e la sopravvivenza degli astori: i calcoli sul tasso di sopravvivenza, fatti sulla base della formazione delle striature nel piumaggio, hanno portato a una stima di 10,7 mesi; le ricerche hanno trascurato la durata massima della vita, ma si ritiene che sia almeno 11 anni. Le femmine hanno un più alto tasso di sopravvivenza a causa principalmente della loro grande massa corporea, che dà loro un vantaggio durante i mesi invernali.
Anche se l’astore non è una specie in via di estinzione, è elencata nell’Appendice II della CITES, il che significa che questi uccelli rapaci possono essere commerciati tra i vari paesi solo in determinate circostanze e sarebbero minacciati dal commercio incontrollato. L’Accipiter gentilis è inoltre protetto dal Migratory Bird Treaty Act.
Il disboscamento rappresenta una grave minaccia per le popolazioni di astore. Negli ultimi anni, diversi stati come Michigan, Washington e Idaho hanno registrato gli astori come Species of Concern e hanno aumentato gli sforzi di conservazione di questi uccelli.
Nella Lista Rossa 2018 della IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) l’Accipiter gentilis è classificato come LC (Minor Preoccupazione).
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