Uccelli Migratori:
perchè gli uccelli migrano?
In questa sezione troverai tutte le specie di uccelli migratori italiani e del mondo presenti nel nostro archivio, tutti comodamente ordinati in ordine alfabetico dalla A alla Z.
Continua a leggere per saperne di più sulla migrazione degli uccelli, perché gli uccelli migrano e dove vanno, o passa direttamente all’elenco per leggere le schede informative delle singole specie.
Cosa sono gli uccelli migratori?
Per definizione gli uccelli migratori sono quelle specie di uccelli che, nei vari periodi dell’anno, compiono migrazioni verso regioni diverse. Ma cos’è la migrazione degli uccelli?
La migrazione è un processo naturale attraverso il quale diversi uccelli volano per distanze di centinaia o migliaia di chilometri, al fine di trovare le migliori condizioni climatiche e habitat per l’alimentazione, l’accoppiamento e la crescita dei pulcini.
Quando le condizioni nei siti di riproduzione diventano sfavorevoli a causa delle basse temperature, gli uccelli migratori volano verso le regioni dove esse sono migliori.
Esistono molti modelli di migrazione differenti. La maggior parte degli uccelli migra dalle aree di accoppiamento del nord in estate, verso quelle di svernamento del sud. Tuttavia, alcuni uccelli nidificano nell’area meridionale dell’Africa e migrano verso nord nelle zone di svernamento, oppure in orizzontale, per godere durante l’inverno di climi più miti sulla costa. Altri uccelli migrano invece in termini di altitudine, spostandosi in alto su una montagna in estate e riscendendo sulle pianure durante i mesi invernali.
Gli uccelli migratori hanno una morfologia e una fisiologia perfette che permettono loro di volare velocemente e su lunghe distanze; tuttavia il loro viaggio è spesso estenuante e li spinge ai loro limiti. Il piovanello maggiore (Calidris canutus), per esempio, è un uccello trampoliere lungo 24 cm dal peso di circa 220 g, si accoppia in Siberia e sverna sulla costa occidentale dell’Africa (alcuni esemplari scendono addirittura fino in Sud Africa): durante la migrazione esso perde quasi la metà del suo peso corporeo.
È chiaro quindi che gli uccelli migratori raramente volano verso la loro destinazione senza mai fermarsi, anzi interrompono spesso il loro viaggio per riposare e mangiare, o anche per ripararsi dal maltempo. Come esattamente gli uccelli migratori trovino le loro rotte migratorie non è ancora completamente certo: esperimenti indicano che essi si orientano attraverso il campo magnetico della Terra, sfruttando degli speciali recettori della luce situati nei loro occhi.
- Berthold, Peter (Autore)
Perché gli uccelli migratori devono essere protetti
Molte specie di uccelli migrano per sopravvivere, tuttavia la migrazione è un viaggio pericoloso e coinvolge un grande numero di minacce. Solo un piccolo numero di uccelli è però effettivamente minacciato da eventi naturali: purtroppo infatti, le attività umane sono la fonte della maggior parte dei pericoli a cui gli uccelli migratori sono esposti.
La perdita di habitat naturali a causa dell’inquinamento o dello sfruttamento del territorio per l’edificazione, l’agricoltura, i pascoli, ecc. sono le principali minacce affrontate dagli uccelli migratori, in quanto dipendono dal trovare territori di accoppiamento e svernamento adatti, così come aree in cui sostare durante i loro lunghi viaggi. La perdita di uno qualsiasi di questi territori utilizzati durante il loro ciclo annuale potrebbe avere un impatto drammatico sulla possibilità di sopravvivenza degli uccelli.
Anche le linee elettriche ad alta tensione e le turbine eoliche hanno un impatto drammatico sulle popolazioni di uccelli migratori, che vengono uccisi dalle collisioni con essi; infine vi è il bracconaggio, che in certi paesi è ancora ampiamente praticato.
Questi sono solo alcuni esempi e spesso una sostanziale diminuzione della popolazione di una specie è il risultato di una combinazione di vari fattori. È quindi difficile identificare quale singolo fattore costituisca la minaccia più grande.
Volare su lunghe distanze comporta l’attraversamento di molti confini internazionali e l’entrata in diverse regioni politiche, ognuna con le proprie politiche ambientali, legislazione e misure di conservazione. Risulta quindi evidente che la cooperazione internazionale tra i governi, le ONG (organizzazioni non governative) e le altre parti interessate, è necessaria lungo tutta la rotta migratoria di una specie, al fine di condividere le conoscenze e coordinare gli sforzi di conservazione.
Senza la cooperazione nazionale e internazionale, tutte le misure adottate per affrontare le minacce per gli uccelli migratori in un paese potrebbero essere vane, se per esempio una cattura insostenibile viene accettata in un altro paese. La struttura giuridica necessaria e gli strumenti di coordinamento per tale cooperazione internazionale sono forniti da accordi internazionali come la CSM (Convenzione sulla conservazione delle specie migratrici appartenenti alla fauna selvatica) e l’AEWA (Accordo sulla conservazione degli uccelli acquatici migratori dell’Africa-Eurasia).
La Giornata Mondiale degli uccelli migratori, evento istituito nel 2006 e che si verifica il 10 di maggio, ha una portata globale ed è uno strumento efficace della comunità internazionale per contribuire ad aumentare la consapevolezza sulle minacce per gli uccelli migratori, la loro importanza ecologica e la necessità di una cooperazione internazionale per la loro conservazione.
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