Kookaburra Sghignazzante (Dacelo novaeguineae)
- Dominio: Eukaryota
- Regno: Animalia
- Sottoregno: Eumetazoa
- Superphylum: Deuterostomia
- Phylum: Chordata
- Subphylum: Vertebrata
- Infraphylum: Gnathostomata
- Superclasse: Tetrapoda
- Classe: Aves
- Sottoclasse: Neornithes
- Superordine: Neognathae
- Ordine: Coraciiformes
- Famiglia: Alcedinidae
- Genere: Dacelo
- Specie: D. novaeguineae
Least Concearn (Minor Preoccupazione)
Descrizione – Identificazione
Il kookaburra sghignazzante (Dacelo novaeguineae) è il più grande membro della famiglia Alcedinidae (i cui membri sono conosciuti come martin pescatori) e ha un corpo robusto che misura circa 45 cm di lunghezza dal becco alla coda; il peso si aggira attorno ai 450-500 kg e l’apertura alare ai 60 cm.
Questo tozzo uccello australiano è facilmente identificabile dal suo piumaggio, principalmente color bianco sporco e marrone, tonalità che gli permettono di camuffarsi con efficacia sia per proteggersi dai predatori che per non essere visto dalle sue prede. La testa è grande e squadrata, con macchie marroni sulle guance. La coda è rossiccia-arancio con bande marrone scuro e punte bianche sulle penne. Il petto del kookaburra sghignazzante presenta delle strisce grigie e ondulate, mentre l’esterno delle ali presenta una serie di piume blu. Il becco, che ricorda la forma di una barca, è bicolore: la parte superiore è blu scuro e la parte inferiore è di un color osso-rosa pallido. Gli occhi sono marroni.
I sessi presentano dimorfismo sessuale ma sono molto simili. La femmina è più grande del maschio e la sua groppa presenta meno piume blu rispetto a quella dei maschi.
L’identificazione di questo uccello può essere confusa solo dove il suo areale si sovrappone a quello del kookaburra aliazzurre (Dacelo leachii), nell’est del Queensland. Il kookaburra aliazzurre non ha la striscia marrone sugli occhi, ha una coda blu, molte più piume blu sulle ali e gli occhi sono di un colore più pallido.
Distribuzione e Habitat
Il Dacelo novaeguineae è originario dell’Australia, si trova in tutta l’Australia orientale ed è stato introdotto nell’angolo sudoccidentale dell’Australia Occidentale, in Tasmania, Flinders Island e nell’Isola dei Canguri. Tra il 1866 e il 1880 è stato introdotto in Nuova Zelanda.
Gli habitat preferiti dal kookaburra sghignazzante sono gli alberi maturi nei boschi, specialmente nelle foreste di eucalipto secche; tuttavia è anche un ospite frequente nei parchi e nei giardini urbani. Il suo territorio si basa sulla disponibilità di una fonte di cibo costante e di siti di nidificazione sicuri.
Comportamento
I kookaburra sghignazzanti sono uccelli territoriali e occupano lo stesso territorio ben definito tutto l’anno. All’alba e al crepuscolo emettono rumorosi richiami che avvertono tutti gli uccelli circostanti che sono pronti a difendere il loro territorio. Iniziano con un ripetuto kook-kook-kook-ka-ka-ka che aumenta e diminuisce di volume quando i membri della famiglia si uniscono, dopodiché piegano la testa indietro producendo il particolare richiamo a cui devono l’aggettivo di “sghignazzanti”.
Tendono a radunarsi in gruppi di tre o più, formati dalla coppia riproduttiva e un aiutante o più; questi aiutanti, che sono per lo più maschi, aiutano durante la nidificazione e a proteggere il territorio della coppia riproduttiva.
Generalmente i kookaburra sghignazzanti sono uccelli pacifici, ma all’interno di un territorio i membri possono assumere alcuni comportamenti aggressivi simbolici al fine di creare una gerarchia di dominanza all’interno del gruppo. Uno di questi comportamenti viene chiamato sparring e consiste in due esemplari che si afferrano il becco torcendosi e girandosi per mostrare forza e dominanza. Lo sparring termina quando il perdente viene lanciato via dal posatoio o si è arreso ed è volato via.
La coppia riproduttiva è sempre la più dominante e l’aiutante più anziano viene subito dopo nella gerarchia. Tra i nuovi giovani, la posizione nella gerarchia viene stabilita con i primi sparring.
I Dacelo novaeguineae passano la maggior parte della giornata appollaiati su rami alti che si affacciano sulle radure della foresta pluviale cercando di individuare una preda.
Sono uccelli abbastanza mansueti e sociali che spesso si prestano in un coro di “risate” prima di scendere dal loro posatoio e accettare i pezzi di carne che gli vengono donati dalle persone circostanti. In alcuni casi possono anche mangiare direttamente dalla mano delle persone, in quanto frequentatori delle aree urbane e suburbane e molto abituati agli essere umani.
Canto e Suoni
I kookaburra sghignazzanti devono il loro nome al loro insolito richiamo che, come è facile intuire, ricorda molto una risata.
Un singolo uccello inizia il richiamo con un suono sottile, ridacchiante, qualcosa come un singhiozzo. Dopo poco slancia la testa all’indietro ed emette una risata schiamazzante e rauca, invitando il resto del gruppo a unirsi a lui. Presto l’intera famiglia genera un baccano che può essere udito per chilometri in tutte le direzioni.
Quando le altre famiglie vicine lo sentono, rispondono, e presto il bush (termine che indica le praterie e le boscaglie australiane) si riempie di risate squillanti, assieme a una varietà di gorgheggi, risate e grida. Chi non ha familiarità con il bush spesso viene preso alla sprovvista da questo suono, ma per la maggior parte delle persone è un’esperienza incredibile. Il kookaburra sghignazzante è conosciuto anche come la “sveglia del Boscimano” a causa degli orari e della regolarità delle sue vocalizzazioni.
Il ciclo del richiamo tipico del kookaburra sghignazzante inizia con una basso ridacchio ooo che prosegue con un alto ha ha ha tornando poi a una risatina bassa. Questo richiamo di solito può essere ascoltato al mattino presto e nella prima serata; il richiamo è udibile durante tutto l’anno ma è più frequente durante i pochi mesi prima della stagione riproduttiva.
Questi uccelli producono anche altri richiami, dai suoni e scopi diversi. Queste vocalizzazioni più brevi servono a chiamare membri dello stormo, a dare l’allarme e a mostrare aggressività. Alcuni richiami sono usati nel corteggiamento e nei rituali di alimentazione.
Canti e richiami
Risata tipica Richiamo di due esemplariAlimentazione
Il kookaburra sghignazzante è un uccello insettivoro e carnivoro. Si nutre di topi e roditori di simili dimensioni, piccoli mammiferi, pesci, grossi insetti (tra cui scarafaggi), piccoli uccelli e nidiacei, vermi, lucertole, rane e sono stati anche osservati catturare serpenti velenosi molto più grandi di loro. Quando ci sono invasioni di cavallette o topi, la loro dieta consiste quasi esclusivamente in questi animali.
Le piccole prede vengono mangiate intere, ingoiate a testa in giù, ma le prede più grandi vengono sbattute contro il terreno, una roccia o un albero per essere uccise e ammorbidite prima che vengano mangiate. A volte i kookaburra lasciano cadere serpenti sul terreno da alte quote per romperne le ossa e in seguito mangiarli. Il kookaburra sghignazzante non beve acqua poiché ne assimila una quantità sufficiente dal cibo che mangia.
Così come il martin pescatore comune (lcedo atthis) e gli altri membri della famiglia, anche i Dacelo novaeguineae una tecnica di caccia che consiste nell’appollaiarsi e attendere. Catturano la loro preda aspettando pazientemente che passi vicino a loro e poi si gettano dal loro posatoio in posizione elevata afferrando la preda e schiacciandola col forte becco.
Riproduzione
Il periodo riproduttivo del kookaburra sghignazzante è intorno a ottobre e novembre, tuttavia se l’allevamento fallisce i kookaburra continueranno ad accoppiarsi anche nei mesi estivi. Questi kookaburra si esibiscono in corteggiamenti elaborati, durante i quali la femmina assume una posizione di supplica e vocalizza come un giovane uccello. Circa sei settimane prima della deposizione delle uova, il maschio le offre il suo pasto e la corteggia con un richiamo che suona come un oo oo oo.
I kookaburra sghignazzanti sono uccelli monogami e formano coppie per la vita.
I nidi dei kookaburra si trovano spesso nelle cavità già presenti negli alberi oppure scavate nei nidi di termiti arboree; per fare ciò usano il loro forte becco per scavare nel duro rivestimento esterno del nido, continuando fino a quando non hanno costruito una cavità per la femmina nella quale deporre le uova e allevare i pulli. Il nido del Dacelo novaeguineae si trova di solito a 9 metri da terra e, dal momento che trascorrono tutta la loro vita nello stesso territorio, gli adulti usano ogni anno lo stesso nido.
Il sistema sociale è complesso e solo la coppia dominante genera, il resto della famiglia rimane nel nido o nelle vicinanze per assistere l’allevamento dei giovani e proteggere nido.
La femmina depone tra due e quattro uova color bianco puro, di solito a un giorno di distanza l’una dall’altra; la cova dura 24-26 giorni. Appena nati, i pulli sono altriciali, ma generalmente hanno le stesse dimensioni dell’adulto, nonostante il becco e la coda siano più corti di quelli degli adulti. Il becco dei pulli è inizialmente nero e man mano che i primi tre mesi trascorrono, diventa di colore osseo. Anche il piumaggio tende ad essere più scuro quando le uova si sono appena schiuse, ma si schiarisce nei primi sei mesi di vita.
Conservazione
Il Breeding Bird Survey (BBS) ha osservato che la popolazione di cuculo comune è in diminuzione nel Regno Unito. Si pensa che ciò sia collegato a una diminuzione di altre specie di uccelli, come la Pispola e la Passera Scopaiola. Queste diminuzioni sono probabilmente dovute a fattori legati a cambiamenti negli habitat naturali.
La popolazione nidificante di cuculo comune in Europa è stimata tra le 4.200.000 e le 8.600.000 coppie, che equivalgono a circa 12.600.000-25.800.000 individui (secondo le stime di BirdLife International del 2004).
La popolazione europea costituisce circa il 25-49% della popolazione globale totale, che quindi complessivamente dovrebbe ammontare tra i 25 e i 100 milioni di individui. Sono tuttavia necessarie ulteriori conferme per convalidare queste cifre.
Nella Lista Rossa 2018 della IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) il Cuculo è classificato come LC (Minor Preoccupazione).
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