Pernice Bianca (Lagopus muta)
- Dominio: Eukaryota
- Regno: Animalia
- Phylum: Chordata
- Classe: Aves
- Sottoclasse: Neornithes
- Superordine: Neognathae
- Ordine: Galliformes
- Famiglia: Phasianidae
- Sottofamiglia: Tetraoninae
- Genere: Lagopus
- Specie: L. muta
Least Concearn (Minor Preoccupazione)
Descrizione – Identificazione
La pernice bianca (Lagopus muta), uno dei simboli della montagna italiana, è un tipico uccello della tundra, in grado di mutare il colore del proprio piumaggio in base alle stagioni, per mimetizzarsi al meglio con l’ambiente circostante: d’inverno, infatti, quando il terreno è coperto di neve, il suo piumaggio è di un bianco purissimo, mentre presenta screziature marroni e bianche quando la neve comincia a sciogliersi.
La pernice bianca appartiene alla famiglia dei Fasianidi e il suo aspetto fisico assomiglia a quello del gallo cedrone (Tetrao urogallus) o del fagiano (Phasianus colchicus). La lunghezza totale degli adulti si aggira tra i 33 e i 40 cm. Per entrambi i sessi, il piumaggio è di colore bianco in inverno, con l’eccezione della coda che è di colore nero e mantiene questo colore durante tutto l’anno. Maschi e femmine presentano un piumaggio con macchie e striature marroni e nere durante l’estate; le striature sono più marcate nelle femmine.
I maschi impiegano più tempo rispetto alle femmine nel fare la muda del piumaggio bianco quando arriva la stagione dell’accoppiamento: questo fa parte del rituale di corteggiamento, ma al tempo stesso li rende più facilmente individuabili dai predatori come il Girfalco (Falco rusticolus Linnaeus).
I maschi di Lagopus muta presentano una striatura nera che va dal becco all’occhio e una cresta scarlatta vicina agli occhi; durante la stagione autunnale, sono generalmente pallidi nella parte superiore del corpo. Anche alcune delle femmine presentano la striatura nera dal becco all’occhio. Le femmine, di corporatura leggermente più piccola rispetto ai maschi, risultano perfettamente mimetizzate nella tundra durante l’estate.
Le pernici presentano piedi piumati, un adattamento che permette loro di camminare sulla neve più soffice in maniera analoga a quanto avviene per gli uomini quando camminano con le racchette da neve. Le piume sui piedi aiutano anche ad aumentare e mantenere l’isolamento termico che consente a questa specie di vivere per tutto l’anno anche negli ambienti artici.
Distribuzione e Habitat
La pernice bianca è un uccello che vive nel Circolo Polare Artico e che si trova negli habitat caratterizzati dalla tundra artica di Paesi quali Canada, Penisola Scandinava, Russia e Groenlandia. Anche se meno presente, la troviamo anche in aree più a sud come in Italia, Giappone, Svizzera e Spagna. È meno diffusa negli ambienti artici veri e propri, mentre è molto comune nelle vaste aree della tundra.
Le popolazioni sono note per avere grandi fluttuazioni secondo cicli della durata di 10 anni, un fenomeno particolarmente ben documentato in Islanda.
L’habitat invernale della pernice bianca è normalmente situato nelle pendici cespugliose che si trovano ai margini dei boschi, dove la vegetazione sporge attraverso la neve. In inverno le femmine cercano solitamente maggiore copertura rispetto ai maschi.
L’habitat primaverile ed estivo è più aperto: i maschi definiscono il proprio territorio scegliendolo scarsamente coperto da cespugli ma con abbondanza di sporgenze rocciose, in modo da poter osservare se sono presenti altre pernici. I pulli preferiscono insenature e creste dietro alle quali possono volare per sfuggire ai potenziali pericoli.
La si trova generalmente oltre i 1800 m di altitudine e nidifica fino ad altezze di 2800 m.
Comportamento
La pernice bianca può effettuare piccole migrazioni su brevi distanze, lasciando gli altipiani di nidificazione con l’arrivo dell’inverno e andando a svernare in stormi più a sud, senza però lasciare la tundra. Maschi e femmine si dividono durante l’inverno, andando a formare gruppi di uccelli di un solo sesso che si separeranno, poi, con l’arrivo della primavera.
In primavera i maschi di pernice bianca scelgono un proprio ampio territorio e lo difendono vigorosamente. Quando percepiscono una minaccia al territorio, effettuano inseguimenti in volo emettendo molti suoni: le dimostrazioni in difesa del territorio, infatti, includono elaborate battaglie canore. Questi combattimenti cominciano con il maschio che salta in aria e sbatte le ali, poi vola verticalmente fino a raggiungere la velocità di stallo, e a questo punto apre la cosa e si paracaduta verso terra emettendo un suono gutturale e discontinuo.
Anche durante l’autunno i maschi di Lagopus muta mostrano atteggiamenti fortemente territoriali che sfociano in battaglie canore, producendo il tipico gracidio gutturale. È in questo periodo che le femmine formano le coppie con i maschi, anche se tendono comunque a vivere in stormo per tutto il periodo autunnale e all’inizio dell’inverno, così come quando nevica.
Le pernici si posano a terra in stormo durante l’inverno; se è nevicato, gli uccelli si stringono l’un l’altro nelle insenature nel terreno scavate nella neve.
La pernice bianca produce una varietà di suoni gutturali, simili al russare o al ruttare umano, e un richiamo caratteristico che suona come arr orr ka-karrr.
Richiamo e Verso
Verso Richiamo di avvertimento di una femmina con pulli Richiamo del maschioAlimentazione
Mentre gli esemplari adulti di pernice bianca sono quasi esclusivamente vegetariani, i giovani si nutrono per lo più di insetti, ragni e chiocciole.
Durante il periodo estivo, la maggior parte della dieta della pernice bianca è costituita da diversi alimenti di origine vegetali, come mirtilli, equiseto, empetro nero (una bacca nera dall’aspetto simile al mirtillo), camedrio alpino e carici.
Durante l’inverno la dieta è costituita principalmente da germogli e amenti di betulle nane, nonché da germogli e ramoscelli di salice. Nei periodi in cui il terreno è coperto dalla neve, le pernici cercano fonti di cibo in quelle aree dove il vento è riuscito a spazzare via la neve.
Riproduzione
Il rituale di corteggiamento della pernice bianca, che inizia con la stagione primaverile, viene portato avanti dal maschio, che cammina in cerchio attorno alla femmina trascinando un’ala che tocca terra, apre la coda e solleva i bargigli attorno agli occhi. Durante questo corteggiamento il maschio risulta visibile da chilometri di distanza sul terreno marrone della tundra, poiché il suo piumaggio è ancora di colore bianco.
Le femmine di pernice bianca nidificano a terra in depressioni poco profonde del terreno, caratterizzate da affioramenti roccioso con poca vegetazione. Dal momento che spesso le femmine cercano una protezione anche sopra la testa, il nido viene spesso costruito nelle vicinanze di una grande roccia che possa ripararlo. Il nido viene rivestito al proprio interno con piume e materiali di origine vegetale.
La femmina depone dalle 7 alle 10 uova per covata. La cova viene portata avanti interamente dalla femmina, senza alcun tipo di aiuto da parte del maschio. Quando la femmina è accovacciata a covare le uova, è mimetizzata talmente bene con il terreno che risulta estremamente difficile da individuare. La cova dura normalmente 21 giorni.
I pulli potrebbero lasciare il nido già entro un giorno dalla nascita: la madre si prende cura di loro, ma essi sono in grado di nutrirsi autonomamente e imparano a volare a circa 10 giorni di vita. I pulli sono totalmente indipendenti a circa 10-12 settimane di vita.
Conservazione
La pernice bianca è un uccello molto diffuso. Nonostante il trend della popolazione sia in decrescita, non si tratta di un declino così rapido da porre questa specie tra quelle vulnerabili. La popolazione globale di pernice bianca è stimata attorno agli 8.000.000 di esemplari.
Il calo della popolazione di Lagopus muta è riscontrabile a livello locale ed è causato alla perdita di habitat naturale dovuta alla riconversione di alcuni terreni per l’allevamento di pecore, nonché al turismo montano che porta alla costruzione di resort sciistici. Questa specie non è minacciata da un eccesso di caccia da parte dell’uomo.
Nonostante la pernice bianca non rientri quindi tra le specie vulnerabili, gli impianti di risalita sciistici ne stanno causando una diminuzione a livello locale: questo perché la presenza umana causa un aumento della spazzatura prodotta, che attira un maggior numero di corvi, i quali predano le uova delle pernici.
Oltre alla minaccia per le uova, i cavi degli impianti di risalita comportano un discreto numero di morti tra gli adulti di pernice bianca, che ci volano addosso.
Nella Lista Rossa 2018 della IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) la pernice bianca è classificata come LC (Minor Preoccupazione, ma nella Lista Rossa Italiana del 2012 è classificata come VU (Vulnerabile).
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