Petauro dello Zucchero (Petaurus breviceps)
- Dominio: Eukaryota
- Regno: Animalia
- Phylum: Chordata
- Classe: Mammalia
- Sottoclasse: Metatheria
- Ordine: Diprotodontia
- Sottordine: Phalangeriformes
- Superfamiglia: Petauroidea
- Famiglia: Petauridae
- Genere: Petaurus
- Specie: P. breviceps
Least Concearn (Minor Preoccupazione)
Descrizione – Identificazione
Il petauro dello zucchero (Petaurus breviceps) è un piccolo mammifero volante la cui lunghezza varia dai 120 ai 320 mm. La sua coda è invece lunga tra i 150 e i 230 mm. I maschi pesano dai 110 ai 160 g, mentre le femmine sono un po’ più leggere e hanno un peso che oscilla tra i 95 e i 135 g.
La sua pelliccia è prevalentemente di colore grigio ed è molto soffice. Il pelo è bianco sulla pancia. Presenta una striscia di pelo nero che parte dal naso, percorre la testa e si estende lungo la schiena; anche gli ultimi millimetri della coda presentano pelo nero. Il pelo grigio del corpo incontra quello bianco della pancia sul lembo di pelle che collega le zampe anteriori e quelle posteriori, creando un suggestivo effetto increspato sui fianchi quando la pelle non è tesa per la planata. Il petauro dello zucchero presenta anche sottili strisce di pelo nero che percorrono ciascuna zampa.
Allo stato selvatico i colori della pelliccia possono variare: la pelliccia che più comunemente è bianca può variare dal bianco al crema o al giallo, mentre la pelliccia grigia può tendere a un marrone grigiastro o a un marrone vero e proprio; le strisce di pelo nero possono essere color marrone cioccolata. Alcuni esemplari di Petauro dello Zucchero hanno la coda con la punta bianca.
In cattività stanno emergendo nuove varietà di colore: tra questi troviamo i petauri dello zucchero albini, quelli bianchi con gli occhi neri, quelli con la pelliccia bionda o color platino e varie combinazioni di colori screziati.
Le orecchie del Petauro dello Zucchero sono glabre nella parte interna e si muovono verso i suoni proprio come fanno le orecchie dei gatti. Gli occhi dei petauri sono neri e molto grandi, come ci si aspetta da un animale notturno.
Il muso del petauro dello zucchero è molto più appuntito rispetto a quello delle altre specie di scoiattoli volanti. Questa forma appuntita, abbinata alle orecchie e ai grandi occhi, dona al Petauro dello Zucchero un aspetto per certi versi simile a quello di un pipistrello.
La coda è debolmente prensile e viene usata a volte per trasportare rametti o foglie per il nido. I cuccioli avvolgono saldamente le loro code a quella della madre oppure a una zampa della madre per stare appesi a lei mentre salta da un ramo all’altro.
Grazie alla sua lunghezza, la coda viene usata come timone e permette al petauro dello zucchero di avere un buon bilanciamento quando plana da un albero all’altro. Le mani e i piedi sono molto versatili, tanto che i petauri li utilizzano in maniera simile alle scimmie. Le mani hanno una forma simile alle mani umane, con quattro dita e il pollice opponibile. I piedi hanno quattro dita e un alluce senza unghia; le prime due dita sembrano un dito unico tagliato a metà nel mezzo, e tutte le dita presentano piccoli cuscinetti nella parte inferiore.
Le femmine di petauro dello zucchero hanno un marsupio nel quale i piccoli crescono. I maschi adulti hanno una ghiandola odorifera sulla fronte, il cui aspetto è quello di una macchia senza pelo. Hanno ghiandole odorifere simili anche sulla gola e sulla base della coda, che vengono utilizzate per marcarsi a vicenda o per marcare il territorio.
Un’anomalia anatomica che il petauro dello zucchero condivide con l’opossum è la biforcazione dei genitali: infatti i maschi di petauro presentano due peni retrattili che normalmente sono rientrati; li si può osservare in tensione quando il petauro è preoccupato o eccitato. Anche l’anatomia femminile presenta una biforcazione analoga: le femmine di petauro possono sostenere due gravidanze in contemporanea, mantenendo un feto in una sorta di stasi mentre l’altro si sviluppa.
Il petauro dello zucchero è un mammifero appartenente al gruppo degli scoiattoli volanti: infatti presenta una membrana che gli consente di planare in maniera efficiente. La membrana prende il nome di patagio e si estende dai polsi alle caviglie. Il Petauro dello Zucchero può coprire planando fino ad oltre 50 metri di distanza, utilizzando la coda per mantenere la direzione e l’equilibrio.
Volo planato
Il petauro dello zucchero è uno dei diversi mammiferi australiani appartenenti alla famiglia degli opossum in grado di planare. I petauri planano tendendo la membrana che hanno tra le zampe anteriori e posteriori, le quali sono posizionate ad angolo retto. Durante la planata, i piedi vengono rivolti verso l’alto.
Il petauro dello zucchero si lancia da un albero e apre i suoi arti in modo da tendere la membrana: in questo modo assume un profilo aerodinamico che gli consente di planare per 50 metri o addirittura di più. Ogni 1,82 metri percorsi orizzontalmente, il petauro dello zucchero scende di 1 metro. I petauri possono curvare muovendo i loro arti e regolando la tensione della membrana: per esempio, per curvare a sinistra il petauro abbassa l’avambraccio sinistro sotto a quello destro.
Questa forma di locomozione arborea è tipicamente usata per spostarsi da un albero all’altro; raramente il petauro dello zucchero scende a terra. Grazie alle planate, il petauro dello zucchero è in grado di evitare i predatori arborei e ha un contatto pressoché inesistente con i predatori che si trovano a terra.
Oltre a questo, planando risparmiano tempo nella ricerca di cibo e nutrienti che sono distribuiti in maniera irregolare. Usare la planata come mezzo di locomozione consente anche di ridurre il consumo di energia utilizzata per la ricerca del cibo.
I cuccioli all’interno del marsupio della madre sono protetti dalle forze che li sollecitano quando la madre atterra grazie a un setto che li separa all’interno del marsupio.
Distribuzione e Habitat
Il petauro dello zucchero è un mammifero che vive in Nuova Guinea e nelle isole limitrofe, nonché nell’Arcipelago di Bismarck e nell’Australia settentrionale e orientale.
È in grado di sopravvivere in foreste di qualunque tipo, purché ci sia cibo a sufficienza. Costruisce il proprio nido nei rami degli eucalipti che si trovano nel proprio territorio. Dal momento che sono stati osservati petauri anche nell’Australia meridionale, si suppone che siano in grado di vivere in maniera efficace anche nei climi freddi.
Comportamento
Il petauro dello zucchero è un animale estremamente attivo che può effettuare planate che coprono distanze per più di 50 metri. Nidificano in gruppi di parentela che raggiungono fino a 7 esemplari tra maschi, femmine e cuccioli, tutti imparentati. I gruppi di petauri sono molto territoriali e si escludono a vicenda: ogni gruppo difende un certo numero di alberi di eucalipto, che costituiscono la fonte di alimentazione di base.
I maschi adulti del gruppo marcano regolarmente il territorio con la saliva e con le secrezioni delle ghiandole posizionate su ano, mani e piedi. Oltre a queste ghiandole, i petauri possiedono anche ghiandole situate sulla fronte e sul petto che vengono utilizzate dai maschi del gruppo per marcare gli altri membri. Solitamente c’è un maschio dominante all’interno di ogni gruppo che è responsabile della maggior parte dei marchi impressi sul territorio e sugli altri membri. Normalmente questo maschio è più pesante, produce più testosterone e si accoppia più frequentemente con le femmine del gruppo.
Quando viene intercettato un animale che non appartiene al gruppo perché non ne ha l’odore, questo viene immediatamente attaccato con violenza. All’interno dei gruppi i petauri non combattono tra loro a meno che non vi sia un comportamento minaccioso da parte di uno di essi.
Il petauro dello zucchero può comunicare con una grande varietà di suoni come ad esempio un richiamo di allarme che somiglia al latrato di un piccolo cane.
Il territorio di un gruppo di petauri ha un’estensione di circa un ettaro.
Alimentazione
Il petauro dello zucchero è un animale onnivoro. Apprezza particolarmente la linfa dolce che estrae dagli alberi di eucalipto. La sua dieta include anche pollini, nettare, larve e insetti, aracnidi e piccoli vertebrati. Durante i mesi primaverili ed estivi, il petauro dello zucchero si nutre principalmente di insetti, soprattutto falene e coleotteri, mentre in autunno e in inverno si nutre di prodotti di origine vegetale, come linfa di eucalipto e pollini.
Riproduzione
I petauri dello zucchero raggiungono la maturità sessuale in momenti diversi: le femmine la raggiungono al termine del primo anno di vita (dagli 8 mesi in poi), mentre i maschi all’inizio del secondo anno. Il ciclo estrale dei petauri è di circa 29 giorni.
Nella Terra di Arnhem, un territorio del nord dell’Australia, sembra che non ci sia una chiara stagione riproduttiva per i petauri. Al contrario, nell’Australia sud-orientale i cuccioli nascono solo nei mesi che vanno da giugno a novembre.
La gestazione normalmente dura circa 16 giorni. La femmina di petauro dello zucchero partorisce una cucciolata di 1-2 piccoli, che pesano circa 0,19 g alla nascita. I cuccioli lasciano il marsupio dopo 70 giorni e dopo 111 giorni circa lasciano il nido e diventano indipendenti. Le femmine dei petauri non restano nuovamente gravide fino a quando hanno cuccioli che dipendono da loro.
A volte le femmine di petauro possono diventare ostili nei confronti della loro prole, in modo da allontanare prima i cuccioli per poter rimanere nuovamente gravide.
Anche i maschi di petauro dello zucchero si occupano dei cuccioli, senza lasciare tutte le cure alle femmine. I cuccioli restano attaccati al seno della madre per 40 giorni, mentre dopo 70 giorni, come già accennato, lasciano il marsupio. I giovani vanno alla ricerca di cibo con la madre fino a quando raggiungono i 7-10 mesi di età.
Conservazione
Il petauro dello zucchero non è un animale considerato a rischio di estinzione: nella Lista Rossa 2016 della IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) è classificato come LC (Minor Preoccupazione). Nonostante negli ultimi 200 anni in Australia si sia verificata una drastica riduzione del loro habitat naturale, il petauro dello zucchero è estremamente adattabile ed è in grado di vivere in piccole macchie di cespugli, purché non debba attraversare grandi distese di terra disboscata per raggiungerli.
In Australia il petauro dello zucchero è protetto a livello federale, statale e locale in quanto si tratta di una specie nativa del continente.
Quali sono i predatori del petauro dello zucchero? Questo mammifero volante ha numerosi predatori: tra questi troviamo serpenti, gatti selvatici, quoll (marsupiali carnivori australiani), kookaburra, varani, gufi, mulgara (marsupiali carnivori imparentati con i quoll), volpi e antechini. Molti di questi predatori, come gli antechini (marsupiali dal manto pungente che somigliano ai topi), vivono solo in Australia e nelle isole limitrofe.
È molto raro vedere un petauro dello zucchero a terra: si tratta infatti di un animale che vive e si muove sugli alberi. Secondo quanto divulgato dal Tasmania’s Department of Primary Industries, il fatto che il petauro dello zucchero plani è un modo per mantenersi lontano dai predatori più pericolosi, oltre a essere un mezzo per spostarsi.
Molti petauri non superano il primo anno di vita perché sono molto vulnerabili ai predatori quando sono così piccoli e giovani. Animal Diversity Web dell’Università del Michigan indica che, se un petauro dello zucchero sopravvive il primo anno, può vivere fino a 14 anni.
Petauro dello zucchero addomesticato
Gabbia per il petauro
Per un singolo petauro dello zucchero è consigliato dotarsi di una grande gabbia, le cui dimensioni minime dovrebbero essere 60x60x90 cm; la gabbia dovrebbe avere una chiusura di sicurezza. Lo spazio in cui tenere il petauro dovrebbe essere sufficientemente ampio da consentirgli di mantenersi in esercizio e dovrebbe avere un punto in cui mettere una ciotola di cibo e una casetta per fare il nido o un rifugio in cui il petauro possa dormire durante il giorno.
Se la casetta per il nido viene montata in alto nella gabbia, deve avere spazio sufficiente sopra di essa affinché il petauro non strofini i suoi gomiti sul tetto della gabbia: questo causerebbe la rottura della membrana. La griglia a rete delle gabbie non dovrebbe superare i 25×15 mm. Le gabbie con la base a rete consentono agli escrementi di cadere nel vassoio sottostante e rendono più facile la pulizia generale della gabbia.
Il petauro dello zucchero tollera bene temperature comprese tra i 15 e i 32°C, tuttavia il range preferito di temperatura è tra i 27 e 31°C. I petauri dovrebbero stare in una stanza calda, lontani dall’aria condizionata o dal riscaldamento e lontani dalla luce diretta del sole.
Adeguati materiali per la lettiera possono essere carta di giornale o carta assorbente, muschio secco, cotone, foglie o trucioli di legno. Si possono mettere all’interno della gabbia dei rami per consentire al petauro dello zucchero di arrampicarsi. Tuttavia certi legni vanno evitati: mandorlo, albicocco, noce nero, ciliegio o pesco non vanno assolutamente utilizzati. Se non trattati con pesticidi, rami di melo o limone sono invece consentiti. Alcuni giocattoli per uccelli o altri piccoli giochi per animali, come altalene o giocattoli da masticare, possono essere dati al proprio petauro.
Posizionare rami all’interno della gabbia consente al petauro dello zucchero di arrampicarsi. Anche altri piccoli giocattoli e oggetti per animali possono permettere al petauro di giocare arrampicandosi, spingendo o trasportando. Far uscire il proprio petauro dalla gabbia e interagire con esso ogni giorno lo aiuta a ridurre la noia e a prevenire problemi di comportamento. Per ridurre i rischi o le possibilità che si ferisca, il petauro dello zucchero non dovrebbe mai essere lasciato incustodito fuori dalla gabbia.
Carattere del petauro
Il petauro dello zucchero è un animale molto attivo, giocoso, intelligente e curioso che può sviluppare un legame molto forte con il proprio padrone, se questo gli presta costanti attenzioni: è fortemente raccomandato, infatti, interagire con il proprio petauro per almeno 2 ore al giorno. Se gli si dedica meno tempo e se il petauro non ha altri esemplari che gli fanno compagnia, il risultato è quello che il petauro possa cadere in depressione e sviluppare problemi comportamentali.
Dal momento che il petauro dello zucchero allo stato selvatico vive in piccole colonie, è preferibile allevare i petauri in gruppi. Tuttavia questi animali sono anche molto territoriali e vengono marchiati dal maschio dominante: se si introduce un nuovo petauro nel gruppo e questo non ha l’odore del maschio, potrebbe venire attaccato violentemente. Il maschio dominante marca anche il suo umano e tutti gli oggetti che si trovano nel suo ambiente.
Una volta che i petauri si sono legati a una persona e alla sua famiglia, possono essere portati fuori in pubblico in qualunque negozio senza essere chiusi in gabbia: infatti non lasceranno mai la tua spalla o la tua tasca!
Cosa mangia il petauro
Sono state formulate delle miscele alimentari speciali per il petauro dello zucchero che è possibile reperire nei negozi per animali specializzati in animali esotici oppure su internet. Tuttavia la maggior parte di queste miscele nascono per costituire solo una parte di una dieta più variegata e non dovrebbero essere utilizzate come unica fonte di alimentazione. La dieta del petauro dello zucchero dovrebbe comprendere anche supplementi di vitamine e minerali in quantità appropriate. Un veterinario di fiducia è in grado di consigliare gli integratori più adatti e di dare le indicazioni sul loro corretto utilizzo.
L’assunzione di grassi dovrebbe essere ridotta al minimo. Noci e nocciole dovrebbero essere date solo occasionalmente ai petauri perché hanno un elevato contenuto di grassi e di proteine; i petauri potrebbero inoltre preferirle ad altri cibi più salutari ed eleggerle come loro unica fonte di alimentazione. Non bisogna somministrare frutta in scatola perché ricca di conservanti e zuccheri raffinati.
Il petauro dello zucchero non deve mangiare dolciumi perché contengono zuccheri raffinati in quantità eccessive. Il cioccolato è velenoso per i petauri, così come lo è per i pappagalli. Anche i semi della frutta sono velenosi.
Se non si riesce a nutrire il proprio petauro con insetti, è possibile dargli piccole quantità di cibo secco per gatti per integrare le proteine; si tratta tuttavia di una soluzione temporanea finché non gli si possono somministrare insetti, perché il cibo per gatti in grandi quantità o somministrato per lungo tempo può provocare problemi medici.
È importante lavare accuratamente i cibi crudi prima di offrirli al proprio petauro per ridurre la possibilità che esso venga esposto a parassiti intestinali che potrebbero causare vomito e diarrea.
Quando i petauri vengono nutriti con una dieta prevalentemente fruttariana è assai probabile che le loro ossa si indeboliscano a causa di carenze nutritive dovute all’assunzione in quantità non sufficienti di calcio e fosforo. La dieta quotidiana del petauro dello zucchero dovrebbe contenere, oltre a frutta e verdura, anche una fonte di proteine che possono derivare da estrusi, vermi, grilli o pollo senza pelle cotto. L’utilizzo di un integratore bilanciato a base di calcio, fosforo, vitamina D3 e di un integratore multivitaminico può aiutare a prevenire carenze nutrizionali.
I petauri nutriti con una dieta ricca di cibi morbidi ricchi di carboidrati presentano spesso problemi dentali. Per mantenere la salute dei denti si possono somministrare insetti con esoscheletri duri.
Come occuparsi del petauro
Dal momento che il petauro dello zucchero è un animale esotico, è necessario trovare un veterinario specializzato in questo genere di animali prima che possa capitare un’emergenza. Raccomandiamo di effettuare regolari controlli veterinari in cui il medico faccia un esame fisico generale e controlli le feci del petauro per assicurarsi che non abbia parassiti o batteri che possano causare malattie.
Poiché si tratta di un animale notturno, è importante tenere il Petauro dello Zucchero in un’area tranquilla dove possa dormire durante il giorno. Il petauro soffre facilmente di stress se viene svegliato e tirato fuori dalla gabbia nelle ore diurne: questo può aumentare i rischi di malattie. Il petauro dello zucchero è attivo e giocoso di sera e durante la notte; in queste fasce orarie emette anche la maggior parte dei suoni.
Il petauro dello zucchero necessita di una grande gabbia robusta e sicura: se non lo fosse, è facile che l’animale si procuri delle lesioni. Come già accennato, il petauro non dovrebbe stare fuori dalla gabbia senza supervisione perché potrebbe ferirsi e perché potrebbe venire morso da altri animali domestici: tali ferite potrebbero essere addirittura mortali.
Un petauro dello zucchero che vive solo, con compagni non compatibili o in gabbie inadatte può facilmente sviluppare disturbi comportamentali. L’ansia può portare il petauro a pulirsi in maniera eccessiva e di conseguenza a perdere pelo, particolarmente alla base della coda. Altri segni caratteristici di stress possono essere l’autolesionismo, mangiare troppo o troppo poco, avere una sete eccessiva, mangiare le proprie feci e praticare cannibalismo.
Il priapismo (l’erezione costante del pene) è stato osservato in alcuni maschi adulti; quando si verifica può causare traumi al pene che possono essere risolti solo con la rimozione chirurgica.
Salute e malattie del petauro
L’aspetto generale del petauro dello zucchero e il suo comportamento dovrebbero essere sempre controllati per individuare eventuali segni di malattie. In generale i petauri dovrebbero avere occhi luminosi, naso umido e rosa, così come i cuscinetti, buona capacità di presa con tutti e quattro gli arti, pelliccia liscia e buona elasticità delle membrane.
I segnali della presenza di una malattia sono simili a quelli che si osservano anche in altre specie: tali segnali includono depressione, inattività, perdita di peso o di appetito. Altri segnali che indicano che il petauro dello zucchero non sta bene sono occhi acquosi, poca energia, pelle arrossata e squamosa, piaghe, escrementi anomali, pulizia eccessiva o aree del corpo prive di pelo, respiro affannoso e trascinamento delle zampe posteriori. Bisogna portare immediatamente il petauro da un veterinario se si nota uno di questi segnali: se non riceve subito aiuto medico, il petauro supera presto il punto di recupero.
Il petauro dello zucchero si disidrata facilmente sia per carenza di acqua che per problemi di salute come vomito o diarrea: se questo problema non viene individuato con prontezza, può causare la morte dell’animale. Alcuni segni della disidratazione sono occhi infossati, pelle flaccida (se si pizzica la pelle sul dorso, questa rimane sollevata), bocca e naso secchi, perdita di energia, respiro anomalo e convulsioni. Un piccolo intervento di primo soccorso, in questi casi, consiste nel somministrare acqua per via orale al petauro tramite una siringa senz’ago; subito dopo, l’animale va portato dal veterinario. Nei casi in cui verrà ritenuto necessario, il veterinario potrà provvedere a iniettare liquidi sottopelle tramite flebo.
Il petauro dello zucchero può venire infettato da diversi batteri comuni, come pasteurella, stafilococco, streptococco, microbatteri e clostridia. Molti microorganismi che si trasmettono tra esseri umani e che possono causare malattie agli uomini possono infettare anche i petauri: tra questi troviamo Salmonella, Giardia, Cryptosporidium (che causa enterite), Leptospira (che causano febbri infettive acute) e batteri della specie Toxoplasma. È quindi di importanza fondamentale lavarsi accuratamente le mani dopo aver pulito la lettiera e dopo aver toccato gli oggetti contenuti nella gabbia o il petauro stesso.
Quando il petauro dello zucchero viene nutrito con diete ricche di carboidrati, spesso manifesta problemi gengivali e tartaro; questi problemi possono richiedere trattamenti di tipo veterinario. La formazione di tartaro può essere ridotta inserendo nella dieta del petauro insetti a esoscheletro duro, come grilli e tarme da farina.
La rottura o la caduta precoce dei denti può portare all’esposizione dei canali radicolari, che sono troppo sottili per permettere la ricostruzione o l’estrazione del dente: queste azioni potrebbero infatti portare alla fratturazione della mandibola. Modificare la dieta è il modo migliore per consentire al petauro dello zucchero di far fronte al canale radicolare esposto. I consigli del proprio veterinario di fiducia riguardo la dieta vanno seguiti per garantire il benessere e la salute del proprio petauro.
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