Gli effetti del riscaldamento globale portano alcuni animali al cannibalismo
L’aumento delle temperature nei mari e negli oceani sta rendendo le fonti di cibo sempre più scarse, a causa di ciò alcune specie di uccelli come il Gabbiano Glauco del Pacifico, che vive nello Stretto di Pudget, hanno fatto ricorso al cannibalismo per per sopperire alla mancanza di cibo.
A Protection Island, una piccola isola nello Stato di Washington, i gabbiani si nutrono delle loro stesse uova. Qui, nella più grande colonia di nidificazione di gabbiani nello Stretto di Puget, il cannibalismo è in aumento: un fenomeno inquietante e senza precedenti che gli scienziati hanno collegato ai cambiamenti climatici.
Le analisi effettuate sui dati relativi a un decennio di studi sugli esemplari di gabbiano glauco del Pacifico (Larus glaucescens) residenti sull’isola, hanno rivelato ai ricercatori della Andrews University una forte correlazione tra gli anni caldi e il cannibalismo delle uova.
“Anche se può non sembrare molto, anche solo il cambiamento di un decimo di grado nella temperatura dell’acqua del mare è correlato ad un aumento del 10% delle probabilità di cannibalismo”, ha detto il biologo Jim Hayward.
Secondo Hayward, quando l’acqua si riscalda crea un effetto domino nella catena alimentare che lascia i gabbiani senza la loro fonte di cibo più affidabile. Tratto da un’intervista al Kitsap Sun:
Negli ultimi 60 anni, le temperature oceaniche sono aumentate di circa 15 volte più velocemente di qualsiasi altra volta negli ultimi 10.000 anni. Con l’aumento delle temperature, il plancton scende in acque più profonde e più fredde. Anche i pesci che si nutrono di plancton scendono più in basso. I gabbiani che si nutrono in superficie, i quali dipendono quasi interamente dai pesci mentre nidificano su Protection Island, non riescono a trovare abbastanza cibo.
Osservato in circa 1300 specie, il cannibalismo è un comune meccanismo per affrontare i periodi di scarsità di cibo; questo fenomeno si è già diffuso tra gli orsi polari e le aragoste, animali colpiti dallo scioglimento dei ghiacci e il riscaldamento dei mari. Il vero problema del cannibalismo però non è il suo essere ripugnante, ma il fatto che sia evolutivamente insostenibile: anche se al momento la maggior parte dei gabbiani non è in pericolo di estinzione, questo comportamento causato dal clima potrebbe presto comparire tra specie di uccelli minacciate, portandole così sulla via dell’estinzione.
Più del 70% degli uccelli marini dello Stretto di Pudget nidificano nei 380 acri da cui è composta Protection Island, compresa la terza più grande colonia di alca minore rinoceronte (Cerorhinca monocerata) e una delle ultime colonie di fratercula dai ciuffi (Fratercula cirrhata) del Mare dei Salish.
Anche se i gabbiani sono l’unica specie ricorsa al cannibalismo delle proprie uova, i ricercatori hanno notato che l’aumento della temperatura del mare stia portando molti fratercule ad abbandonare i loro nidi, troppo esausti dalla caccia per covare le uova.
Una buona notizia per gli uccelli è che l’Amministrazione Nazionale Oceanica e Atmosferica questa primavera ha emesso una sentenza a protezione delle specie ittiche vitali al largo della costa dell’Oceano Pacifico, una vittoria monumentale per uccelli marini e le loro prede, ma che sarà di aiuto soltanto finché le temperature delle acqua più calde rimarranno stabili.